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Finestre fotografiche su Liguria e Toscana

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  QUI TOURING del marzo 1972 - Copertina e servizio sul mondo della subacquea

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Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri

 

FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO

Elenco puntato - Genova  GENOVA

Il capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"...

Elenco puntato - Euroflora  EUROFLORA

In primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo...

Elenco puntato - Via Francigena  VIA FRANCIGENA

Col Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento...

Elenco puntato - Parco del Magra  PARCO DEL MAGRA

A Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa...

Elenco puntato - Golfo della Spezia  GOLFO DELLA SPEZIA

Tra la punta di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più profonde insenature di tutto il litorale occidentale italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella quale è incastonata La Spezia, città sede di porto militare e mercantile, che oggi è anche punto di attracco per le navi da crociera...

Elenco puntato - Le Cinque Terre  LE CINQUE TERRE

Cinque borghi marinari il cui destino è sempre stato storicamente legato alla terra e all'agricoltura piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità...

Elenco puntato - La Val di Magra  LA VAL DI MAGRA

Nobili, vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio...

Elenco puntato - La Val di Vara  LA VAL DI VARA

La "Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa...

Elenco puntato - La Lunigiana  LA LUNIGIANA

La "Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi e perfettamente conservati...

Close Up

Argomenti in primo piano,
fotografie, turismo, news,
eventi e storia del territorio

  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

Grafica elenco puntato link

Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra

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E' un percorso che consente di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"...

Itinerario cicloturistico sulle
colline della Val di Magra

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Si tratta di un itinerario circolare che tocca varie località della Val di Magra e Val di Vara per poi sconfinare leggermente anche nel Golfo della Spezia. Qui si attraversano due località marine di eccellenza, ovvero Lerici e San Terenzo. Si affrontano varie salite, delle quali la più impegnativa è quella che porta a Follo Alto...

Spiagge Bandiera Blu
Alla foce del Magra Fiumaretta
figura nel novero delle
spiagge eccellenti italiane.

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Le Alpi Apuane
Originano da movimenti
tettonici del fondo marino e sono
prevalentemente costituite di
roccia (il notissimo marmo bianco).
I calcari risalgono ad almeno 250
milioni di anni fa e ne fanno un
"monumento geologico"
unico al mondo...

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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti della Lunigiana Storica (comprendente anche Val di Vara e Val di Magra) un tempo erano occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani...

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  FIUME MAGRA - Tramonto al ponte di Caprigliola-Albiano

Al ponte di Caprigliola

Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati...

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Le vie di pellegrinaggio
I pellegrinaggi a Gerusalemme iniziarono già dai primi secoli dopo la morte di Cristo. La via Francigena non vide solo il passaggio di pellegrini ma anche di viandanti, militari e mercanti che misero a confronto la loro cultura con quella dei territori attraversati...

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Acque minerali e termali
Sul territorio che anticamente faceva parte della Lunigiana storica ci sono moltissimi punti di sbocco di sorgenti naturali che hanno vita autonoma rispetto agli acquedotti pubblici...

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Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di polvere...

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Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di
eccezionale portata ha dato luogo
a forti precipitazioni nel Levante
ligure e nell'alta Toscana.
Come conseguenza, le esondazioni
di canali, torrenti e fiumi hanno
originato una vera e
propria apocalisse...

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Incendio nel Parco del Magra
Il 7 agosto del 2015 un incendio di vaste proporzioni ha mandato in cenere buona parte della campagna alluvionale del Parco del Magra posta nel Piano di Vezzano Ligure. Il grande rogo ha distrutto circa 82 ettari di terreno e ha determinato l'evacuazione precauzionale di una diecina di abitazioni...

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Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da sempre
una costante del territorio...

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Liguria regione ad elevato
rischio idrogeologico

Secondo uno studio di
Legambiente in Liguria sono
molti i territori che risultano
fragili ed esposti ad un elevato
rischio idrogeologico...

Grafica elenco puntato link
 
 
 
 

Fotografie © GIOVANNI MENCARINI

 

Sfondi per desktop

  FOCE DEL MAGRA - Pesca col rezzaglio

Pesca col rezzaglio

  SFONDO PER DESKTOP - Fiori di Malva Silvestre

Fiori di Malva Silvestre

 

L'Euphorbia

Sulla dorsale montuosa del Golfo della Spezia, proprio sul crinale ventoso dove osano comparire ulivi contorti e arbusti rinsecchiti, durante i mesi caldi, in grossi cuscini gialli si svela l'Euphorbia, una pianta tipica della macchia mediterranea che vegeta su rupi e litorali, fino alle scogliere più vicine al mare.
Il nome deriva dal greco
Euphorbus, medico personale di Giuba II, che ne utilizzava il lattice nelle sue pozioni. Il sovrano denominò la pianta in suo onore, in un trattato che scrisse per illustrarne le virtù terapeutiche. L'Euphorbia racchiude oltre 1.700 specie di piante, originarie di tutto il mondo. L'Euphorbia Pulcherrima, per esempio, è la nostra
Stella di Natale.

Tenace e resistente, tipica dell'ambiente ligure, cresce molto rapidamente, non teme i parassiti, necessita di pochissima acqua, vive in terreni marginali, poveri e sabbiosi, a temperature sopra lo zero. Va trattata con cautela perché, incidendola o spezzandone i rami esce un latte urticante e velenoso.
Benché tossica, nella medicina popolare di Brasile, India e Indonesia l'Euphorbia è considerata un rimedio contro tumori, verruche, asma, tosse, mal d'orecchi, nevralgie, reumatismi, mal di denti e persino la lebbra...

 
Il fiume Magra  Titolo di testa - Il fiume Magra, fotografie  fotografie
e il Parco Naturale Regionale di Montemarcello - Magra

Orografia e natura

 

Carta dei territori attraversati

Sport fluviali sul Vara

Pesca col rezzaglio

Canale Lunense

MONTEMARCELLO - Panorama del borgo da Via Nuova
Titolo argomento  Montemarcello, uno dei borghi più belli d'Italia

Montemarcello ha ottenuto nel 2007 l'ambito riconoscimento di essere uno dei borghi più belli e caratteristici d'Italia. Questo ameno angolo di Liguria, che fornisce il nome al Parco Naturale Regionale del Magra, si trova alla sommità del promontorio del Caprione dal quale si domina, ad est, la valle sottostante dove scorre il fiume e, ad ovest, il Golfo della Spezia o dei poeti.
Il meraviglioso panorama porta la vista a spaziare anche a sud-est, dove si stagliano imponenti le candide Alpi Apuane e sul vicino litorale toscano con le rinomate spiagge della Versilia.
La struttura dell'abitato ricorda un tipico "castrum" romano, con viuzze molto strette e numerosi volti e archivolti. Il nome del borgo risale infatti al 155 a.C. e fu dato dal console romano Claudio Marcello in memoria dell'impresa di aver sconfitto, dopo numerose e sanguinose battaglie, le tribù dei Liguri Apuani che abitavano la zona.
Nel 963 l'Imperatore Ottone I assegnò al vescovo di Luni la giurisdizione sul "Castrum de Amelia" e sul borgo di Montemarcello.
Nonostante una storia più antica, il nome di Montemarcello compare per la prima volta in un documento del 1286 in cui il vescovo di Sarzana impose ai Malaspina e ai feudatari ribelli la costruzione di una fortificazione e di altre opere difensive sul perimetro della "Collina del Corvo" mediante le quali il territorio doveve essere difeso dai Genovesi.
Nel corso del XV secolo, sotto il dominio di Francesco Sforza, Montemarcello visse un periodo di prosperità durante il quale terminarono le contese tra i signorotti locali, i quali erano spesso coinvolti nelle dispute tra Firenze, Pisa, Lucca e soprattutto Genova.
Nel secolo XV fu proprio il Senato genovese a concedere agli abitanti la costruzione di una cinta muraria a difesa del borgo e di una torre circolare, nonostante le quali però, nel 1487, il paese fu incendiato dalle truppe di Firenze che rivendicavano il controllo della zona.
A quel periodo risale anche la costruzione della chiesa di San Pietro apostolo, i cui lavori

iniziarono nel 1474. L'edificio venne poi ampliato nel 1643 mentre la realizzazione del campanile avvenne nel 1650. In origine l'entrata era posta di fronte all'attuale canonica, dove il portale è tuttora visibile.
La chiesa ha una forma longitudinale e la facciata principale è scandita da lesene con basso capitello. Sopra il portale è presente una nicchia, risalente al 1705, dove è collocata una statua di marmo raffigurante San Pietro.
All'interno le balaustre del presbiterio furono realizzate nel 1734 dallo scultore di Carrara Francesco Schissi; l'altare maggiore in marmo, risalente al 1716, è opera di Agostino Mezzana; il coro ligneo, in noce di "Monte

Panorama di Montemarcello

Tignoso", è del 1726. Presente anche un organo in legno, di stile neoclassico di scuola toscana. Lo strumento fu costruito nel 1866 da Francesco de Paoli e poi ingrandito, nel 1883, dal Santarlasci di Lucca.
Oggi la frazione del comune di Ameglia è rinata in tutto il suo splendore, dopo che importanti opere di ristrutturazione ne hanno uniformato l'impatto visivo, accentuandone la bellezza urbanistica e la vivibilità.
Meta di un notevole flusso turistico, caratterizzato dalla presenza di molti stranieri, Montemarcello è oggi sede di molteplici iniziative a carattere artistico, culturale e sociale.
Centro vitale dell'abitato è Piazza XIII Dicembre che, soprattutto nella stagione estiva, diventa un'incantevole location per rappresentazioni teatrali e concerti musicali, attività ludiche e ricreative.
La storia della piazza è collegata però ad un evento tragico accaduto durante la II Guerra Mondiale. Il 13 dicembre del 1944 le bombe americane, che avrebbero dovuto colpire la vicina batteria antinave Generale Chiodo, caddero invece nel cuore del paese causando il crollo degli edifici e la perdita di 35 vite umane. La piazza, oggi luogo di svago, sorge proprio sulle macerie delle case distrutte in quel bombardamento, la cui memoria viene tramandata di anno in anno. Nella parte ad est dello spiazzo è stato apposta anche una targa marmorea che ricorda il tragico avvenimento.
Di interesse storico è anche Piazza Vittorio Veneto, che è la più antica del borgo. Con tutta probabilità era la corte principale del palazzo della famiglia Remedi, nobili di Sarzana e Luni, da sempre iscritti nell'albo del patriziato. Questo possedimento costituiva una vistosa parte del nucleo del paese all'interno delle antiche mura.

Titolo argomento  Il Parco di Montemarcello Magra-Vara

Nasce nel 1995, attraverso la Legge Regionale di riordino delle Aree Protette, dall'unione del Parco Fluviale della Magra, operante dal 1982, con l'Area Protetta di Montemarcello, istituita nel 1985. L'Ente Parco ha come scopo istituzionale la tutela del fiume, la salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, la regolamentazione ed incentivazione dell'attività agricola. Si occupa inoltre del corretto uso delle risorse naturali da parte delle popolazioni residenti, al fine di migliorare e sviluppare le loro condizioni soci-economiche.
Il bacino fluviale comprende il tratto di fiume Magra che scorre in territorio ligure per risalire lungo il fiume Vara, suo principale affluente, fino all'altezza di Ponte Santa Margherita.
L'area collinare è rappresentata dalla porzione di parco che da Arcola si spinge verso il mare fino a Punta Bianca (promontorio del Caprione). Da un lato il parco è delimitato dal Golfo della Spezia (o dei Poeti) ed il mare aperto, dall'altro si trovano la foce del Magra, la piana di Luni e le candide Alpi Apuane. Il territorio restante forma una fascia lungo l'alveo dei due fiumi, piuttosto stretta, che raggiunge una larghezza massima di un chilometro.

BOCCA DI MAGRA - Il fiume Magra sfocia nel Mar Ligure TIVEGNA (comune di Follo) - Originale scultura in legno per la fonte del Purcaeza dalla quale sgorga un'acqua dalle ottime caratteristiche fisico-chimiche Panorama di TIVEGNA (frazione del comune di Follo) LERICI - Il castello domina l'entrata del Golfo della Spezia o "dei Poeti". Sul mare la goletta Palinuro a vele spiegate. Sullo sfondo Portovenere

I due versanti del promontorio del Caprione sono orograficamente molto diversi. Il territorio che dà sulla foce del Magra degrada molto dolcemente sulla pianura sottostante ed è fitto di boschi di pino marittimo e caducifoglie; la zona costiera si presenta rocciosa e frastagliata ed è ricca di vegetazione a gariga, macchia mediterranea, lecceta e pinete a pino d'Aleppo. Il quadro geologico risulta decisamente complesso per la presenza di successioni sedimentarie diverse e di eventi tettonici particolari. All'interno del bacino prevalgono le formazioni appartenenti all'alloctono ligure ed in subordine quelle della falda toscana. L'autoctono metamorficoapuano e quello del basamento affiorano in aree limitate per estensione.

● Il patrimonio artistico e archeologico

La storia medievale la si può rintracciare nei borghi della Val di Vara e della Val di Magra; centri storici posti sui rilievi collinari a controllo e difesa del territorio sottostante, delle vie e dei corsi d'acqua, protetti da cinte murarie, torri e porte monumentali.
Il borgo di Montemarcello, ricorda un "
castrum" romano con le sue viuzze molto strette.Sono visibili ancora oggi alcuni tratti delle mura attorno al paese che furono costruite nel XV secolo ed una torre circolare.
Nella zona del Caprione, da Zanego alla Serra, sono stati individuati circa 400 "
cavanei", costruzioni di pietra a secco, somiglianti ai nuraghi sardi. Non è stata ancora ben chiarita la loro funzione: probabilmente erano edifici funebri.
I resti antichi ritrovati nella zona del Caprione ed a Zignago (Val di Vara) confermano l'esistenza di
insediamenti pre-romani (Liguri-Apuani) sul territorio....

● Fauna e flora

Il Caprione ha due versanti con caratteristiche climatiche e geomorfologiche diverse. Il versante marino, dove prevale un substrato calcareo, ha un clima caldo ed asciutto, mentre il versante fluviale è caratterizzato da una maggiore umidità, sia nell'aria che nel terreno.
Queste diverse condizioni permettono la presenza di una ricca flora spontanea, che annovera sia specie mediterranee sia specie di ambienti più freschi, e di una notevole varietà di tipi di copertura vegetale.
Il territorio umido del Magra è considerato come oasi faunistica per la sosta e lo svernamento di numerose specie avicole tra cui spiccano l'airone cenerino, l'airone rosso, la garzetta, il germano reale, il cavaliere d'Italia, il gruccione.
Nella zona di Montemarcello tra i mammiferi, sono presenti: il cinghiale, il riccio, la donnola, lo scoiattolo, il ghiro, il tasso. L'avifauna comprende uccelli di macchia come l'occhiocotto, la capinera. la magnanima; di radura (l'upupa ed il cardellino); di bosco (tordo, pettirosso, fringuello, picchiorosso minore); di pineta (tortora e colombaccio); rapaci (gheppio,poiana, gufo reale); uccelli marini ( gabbiano, sterna, sula, svasso).

OTTOBRE 2010 - Il Parco vince il Premio nazionale "Panda d'Oro"
Questo prestigioso riconoscimento è concesso dal WWF a quegli organismi che si distinguono maggiormente nella conservazione e salvaguardia della natura. La cerimonia ufficiale è avvenuta a Roma, alla presenza di Fulco Pratesi, Presidente Onorario del WWF Italia. Il progetto "Salviamo l'ululone", realizzato in collaborazione con l'Università di Genova, l'Istituto Dop. Ter. Is. e la Comunità Montana della Val di Vara ha prevalso nel lotto dei sette che erano stati selezionati per la votazione finale. L'iniziativa messa in atto dal Parco di Montemarcello-Magra intende arrestare il progressivo declino della popolazione ligure di "ululone appenninico", una specie inserita nella Direttiva Habitat dell'Unione Europea, col proposito di favorire il ripopolamento dei siti Natura 2000 coinvolti nel progetto.
Inizialmente sono state poste in attività 3 vasche artificiali, rivestite in pietra o materiali eco-compatibili (alimentate con l'acqua di una sorgente naturale) dove questi animali acquatici trovano migliori condizioni per la loro riproduzione.
L'ululone appenninico, conosciuto anche come ululone italiano, è un anfibio anuro che raggiunge una lunghezza di circa 5 cm e vive in piccoli specchi d'acqua, talvolta temporanei e posti, per lo più, nelle zone collinari o montagnose. Per sua natura tende ogni anno a tornare a riprodursi nel medesimo luogo. Ha un periodo riproduttivo che va da aprile ad ottobre, durante il quale i maschi arrivati alla maturità sessuale attraggono le femmine con dei vocalizzi simili a ululati. Questa particolarità ha dato origine al loro nome volgare (nome scientifico Bombina pachypus). Negli ultimi anni, il numero di esemplari di questa specie si è sensibilmente ridotto, per cause che non sono ancora state accertate.

Lungo il tratto fluviale la vegetazione è caratterizzata prevalentemente da salici ed ontani. Il salice ripaiolo e quello rosso e più raramente il salice bianco e quello da ceste colonizzano il greto e le zone spondali, associandosi spesso con l'euphorbia dolce (vedi note a lato), il lamiastro, il geranio nodoso, il biancospino ed altre speci indicatrici di un clima piuttosto fresco.
Nella zona collinare del parco si trova una notevole varietà floristica. Di particolare interesse scientifico il cisto bianco (Cistus Albidus), mentre le condizioni climatiche particolari favoriscono lo sviluppo della macchia mediterranea con piante come il mirto, il leccio, la fillirea, il lentisco.

FIUME VARA - La zona del Ponte Ramello è un luogo molto suggestivo e meta di numerosi bagnanti che lo preferiscono agli stabilimenti balneari della costa
 
● L'Orto Botanico di Montemarcello

L'Orto Botanico di Montemarcello sorge sulla vetta del monte Murlo, a 365 metri sul livello del mare, nel territorio del Caprione, il sistema collinare che divide il Golfo della Spezia dalla pianura del fiume Magra.
L'area considerata è di notevole pregio floristico. Le sezioni nelle quali è diviso l'Orto sono rappresentative di alcune delle coperture vegetali che si ritrovano nel Caprione. La visita si svolge secondo un percorso guidato che permette di osservare le specie presenti nelle diverse sezioni. Le coperture vegetali presenti all'interno dell'Orto Botanico sono diffuse lungo il tratto costiero del Caprione e sui versanti settentrionali di alcune colline.
L'Orto Botanico di Montemarcello è raggiungibile dalla strada provinciale Serra-Montemarcello, percorrendo a piedi la strada sterrata che parte in località Gruzza. In alternativa si può passare attraverso il sentiero n° 1 dell'Alta Via del Golfo che collega Montemarcello (dalla località Foce) alla frazione Zanego. Il tempo di percorrenza si aggira intorno ai 20 - 30 minuti.
Una volta arrivati in zona si possono osservare: il querceto caducifoglio alla gariga, con piante tipiche delle scogliere; la macchia mediterranea con il leccio, il mirto e il cisto bianco. Importantissima anche la pineta con Pino d'Aleppo, che è unica nella Liguria di levante.

Titolo argomento  L'Oasi Lipu di Arcola e il bosco alluvionale di San Genesio

Ad Arcola, nel bosco alluvionale di San Genesio, è operativa dal 2009 un'oasi della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). L'istituzione di questo territorio protetto è avvenuta trasformando un'area che originariamente era quasi priva di vegetazione a causa delle cave di inerti ed in stato di semi-abbandono dovuto alle innumerevoli discariche abusive di rifiuti.
L'Oasi e il centro visite sono un punto di riferimento per le scuole (che possono usufruire di attività didattiche gratuite) e per tutti gli appassionati della natura e della vita all'aria aperta ai quali stanno a cuore le tematiche ambientali. Le visite possono avvenire in tutti i periodi dell'anno, avendo l'accortezza di seguire i sentieri e le indicazioni presenti sui pannelli didattici, onde non arrecare disturbo a fauna e flora.

PIANTE E ARBUSTI - Il bosco ripariale di San Genesio rappresenta l'habitat di interesse prioritario e di maggior rilievo, con presenza di stagni temporanei di origine naturale ed artificiale che sono strategicamente importanti per la riproduzione di anfibi e la sosta della fauna ornitica migratoria. L'ambiente è costituito da alberi ed arbusti che si adattano a vivere in presenza di ambienti molto umidi, con le radici che molto spesso sono dentro l'acqua. In questa zona le piene del fiume Magra provocano frequenti allagamenti e gli alberi sono dotati di un robusto apparato radicale per non essere trascinati via dalle forti correnti. Tra le specie più rappresentative vi sono i salici, tipi di piante dai rami molto flessibili e dalle foglie allungate. Il più comune è il salice da ceste (Salix triandra) che deve il suo nome al fatto che i suoi rami sono appunto utilizzati per costruire cestini. Altri esemplari sono il Salix alba, il Salix Purpurea e il Salix elaeagnos.
Un albero più robusto del salice è l'ontano nero (Alnus glutinosa). In primavera i suoi fiori (quelli femminili sono simili a piccole pigne) spuntano prima delle foglie che sono piuttosto tondeggianti. Nelle radici dell'ontano sono presenti dei funghi microscopici che fissano l'azoto

direttamente dall'aria, consentendo la vita di questa pianta in ambienti molto umidi.
Tra flora e vegetazione del bosco alluvionale troviamo anche i pioppi (Populus nigra e Populus alba). Nei prati aridi dominati da graminacee e sparsi arbusti di pruno, rosa canina e biancospino fioriscono a primavera alcune rare orchidee (Oprys spp., Serapias neglecta...).
Sotto la superficie delle acque più tranquille dell'Oasi Lipu di Arcola vive una pianta molto rara in Liguria: il myriophyllum spicatum (Millefoglie d'acqua), che deve il suo nome

PARCO DEL MAGRA (Arcola) - Strada d'accesso all'Oasi Lipu ed al bosco alluvionale di San Genesio

proprio all'elevato numero di foglioline. Queste piante acquatiche, che non vanno confuse con le alghe, sono molto utili per l'ecosistema fluviale e costituiscono un rifugio per piccoli animali, cibo per gli erbivori e sostegno per le uova di molte specie.
Ad ottobre 2013, nell'ambito della campagna "Boschi e foreste" promossa da Coop su tutto il territorio nazionale al fine di salvare le aree boschive ed utilizzare cellulosa proveniente da aree certificate, altri 200 alberi sono stati donati per rimboschire questa area verde nel Parco del Magra.
In relazione anche al riassetto del territorio dopo la tragica alluvione del 2011, Coop ha donato in tutto all'Oasi Lipu di Arcola 800 alberi che sono stati messi a dimora da una quindicina di volontari dell'associazione ambientalista e da 35 ragazzi della scuola media di Arcola. Il rimboschimento del bosco alluvionale di San Genesio servirà soprattutto per riparare i danni alle rive del canale di Arcola e per ricreare le condizioni ottimali per la nidificazione del porciglione, un uccello molto raro.

ANIMALI TERRESTRI ED ACQUATICI - Alcuni censimenti effettuati in zone campione hanno registrato la presenza di oltre 150 specie di uccelli la maggior parte dei quali concentrati nei mesi primaverili. In primavera e all'inizio dell'estate l'Oasi Lipu di Arcola è frequentata dalle specie nidificanti come il martin pescatore. Lungo le rive del magra si riproduce anche la gallinella d'acqua mentre sui rami dei salici fa il suo caratteristico nido a fiasco il pendolino. Durante le migrazioni e nel corso dell'inverno si possono osservare molte specie di rapaci e uccelli acquatici, attirati sia dal fiume sia dal mare, qui abbastanza vicino. Airone rosso, sgarza ciuffetto, falco di palude, albanella minore, lodolaio, falco pescatore, alcune specie di trampolieri come il combattente, la pittima reale, il cavaliere d'Italia, il piovanello pancianera sono regolarmente presenti dove l'acqua è più bassa e ricca di una miriade di invertebrati acquatici.
Inconfondibile è la sagoma dell'airone cenerino (Ardea cinerea), un trampoliere molto alto che può essere osservato mentre caccia le sue prede con le zampe in acqua ed il lungo collo proteso come un serpente pronto a scattare non appena un pesce od una rana passa nel suo raggio d'azione. In volo tiene il collo retratto ed ha un battito d'ali molto lento.
L'Oasi Lipu di Arcola ospita una grande colonia invernale di cormorani (Phalacrocorax carbo) che utilizza il fitto bosco ripariale come dormitorio.
Alcuni individui si fermano anche in estate. Si tratta di uccelli molto scuri, dal lungo collo e con il becco ad uncino; gli esemplari giovani hanno il ventre bianco. Nel bosco ripariale e lungo i

FIUME MAGRA - Fauna acquatica nel tratto navigabile
canneti vive un piccolo uccello insettivoro, di colore bruno, molto difficile da osservarsi, ma il cui canto inconfondibile accompagna chi passeggia lungo il Magra: si tratta dell'usignolo di fiume (Cettia cetti).
Oltre a moltissimi uccelli, nell'Oasi di Arcola vivono diverse specie di farfalle, tra le quali una tutelata a livello europeo, l'euplagia quadripuncataria, e una rara pianta parassita, la latrea clandestina.
In questo territorio fluviale le acque del Magra sono estremamente tranquille grazie alla presenza di isole e rami morti. Un ambiente ideale per i ciprinidi, pesci che non hanno particolari esigenze per quanto riguarda l'ossigenazione dell'acqua. Tra di

loro la carpa (Cyprinus carpio), una specie che è stata importata dall'Asia e che può raggiungere oltre un metro di lunghezza e 30 chilogrammi di peso.
Il bacino del Magra-Vara è l'unico sito certo in Italia per la riproduzione della lampreda di mare (Petromyzon marinus), che può arrivare a deporre fino a 40.000 uova e durante la fase adulta in mare aperto si alimenta di sangue che succhia attaccandosi con la bocca alla pelle di grossi pesci.
Tra le specie acquatiche vive un predatore del fiume, un piccolo ed innocuo serpente che, assomigliando alla vipera, viene spesso perseguito erroneamente ed illegalmente dall'uomo: la natrice tassellata (Natrix tessellata). Questa biscia divora instancabilmente pesciolini e girini, svolgendo così un ruolo ecologico molto importante. Infatti pesci ed anfibi producono enormi quantità di uova rendendo necessaria una selezione, tra i nati, degli individui più forti, cioè quelli che sopravvivono ai predatori.
Le rane sono animali molto utili perché instancabili predatori di insetti e le loro larve e inoltre costituiscono le prede principali di molti animali (pesci, uccelli e mammiferi).
Caratteristica e molto diffusa è la rana verde minore (Rana esculenta), la cui presenza è segnalata dal gracidare dei maschi nella bella stagione. I giovani che hanno appena compiuto la metamorfosi da girino a rana amano invece saltellare allegramente nell'erba umida del mattino.
In questo tratto di fiume è possibile trovare un invertebrato molto singolare, il mitile d'acqua dolce (Unio elongatulus), un mollusco bivalve di cui si rinvengono facilmente i gusci vuoti sul greto dopo le piene. E una specie filtratrice, si nutre cioè trattenendo dall'acqua le particelle animali, vive o morte. Se durante questa operazione entra qualche granellino di sabbia o altro corpo estraneo all'interno delle valve, l'unio si protegge circondando l'oggetto di carbonato di calcio, dando così origine alle perle.

Titolo argomento  Recupero delle terre incolte nel promontorio del Caprione

L'Assetto idrogeologico del promontorio del Caprione è stato messo a dura prova da eventi calamitosi legati alle abbondanti precipitazioni verificatesi nel periodo settembre-novembre 2010. A febbraio 2011 è stato pertanto stipulato un protocollo d'intesa fra il Comune di Ameglia, il Comune di Lerici e il Parco di Montemarcello-Magra attraverso il quale verrà

Canale irriguo nella campagna di Sarzana

individuato un percorso per il recupero delle terre incolte con l'attivazione di risorse e programmazioni integrate con i piani di sviluppo e obiettivo per il periodo 2007-2013. Gli antichi uliveti diventeranno quindi occasione di sviluppo e strumento di salvaguardia del territorio, volto anche alla riduzione del rischio idrogeologico, visti i recenti gravi episodi alluvionali.
Il presidente del Parco - Walter Baruzzo - ha reso noto che questi interventi mirati verranno realizzati con la supervisione tecnica del Dipartimento Agricoltura della

GOLFO DELLA SPEZIA - I tetti di Tellaro

Regione Liguria e prenderanno in esame tutte quelle aree sul promontorio del Caprione che, da tempo, versano in stato di abbandono. Il progetto - come sottolineato dal Sindaco di Ameglia Umberto Galazzo - riveste particolare importanza, in primis, per la valorizzazione della coltura degli uliveti e conseguente ritorno economico locale, ma soprattutto perchè consente la creazione di un presidio per il controllo dei versanti e della regimentazione delle acque. In particolare, il protocollo prevede l'istituzione di un comitato tecnico-scientifico che seguirà tutte le fasi di attuazione del progetto. Il comitato sarà composto da un tecnico rappresentante dell'Ente Parco di Montemarcello-Magra che avrà il compito di coordinatore e da quelli in rappresentanza del Comune di Ameglia, del Comune di Lerici e del Dipartimento di Agricoltura della Regione Liguria.

Fonti:
- Spezia Ambiente - "Il Secolo XIX"
- QN La Nazione
- Ed. La Spezia
- La Casana
- Periodico trimestrale di Banca Carige S.p.A.
- Ufficio Stampa del Parco di Montemarcello Magra-Vara
- Segnaletica turistica del Parco di Montemarcello Magra-Vara
- Segnaletica turistica della Rete Escursionistica Ligure.
         
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