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LA DOMENICA DEL CORRIERE dell' 11 aprile 1954 - Copertina con disegno di Walter Molino raffigurante due bambini che, a S.Stefano Magra, vengono travolti dal crollo delle strutture di un'abitazione. Salvi per miracolo!

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CANALE LUNENSE - Paesaggio all'altezza di Via bosco a S.Stefano di Magra
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Sulle sue sponde una pista ciclabile
Il Canale Lunense è la più importante opera idraulica, ad uso irriguo, della vallata del Magra. Questa via artificiale di acqua è lunga 22,6 Km ed ha una pendenza uniforme di 28 cm/Km. Attraversa i comuni di S.Stefano Magra, Sarzana, Luni, Fosdinovo (Toscana) e Castelnuovo Magra. Dal Canale Lunense si diparte tutta una rete di fossi e canalette di distribuzione che adducono capillarmente l'acqua in tutto il territorio attraversato, che si trova sulla sponda sinistra del fiume Magra ed ha una superficie di 3.000 ettari.
Attualmente questa canalizzazione comprende un'ottantina di chilometri di canali di bonifica (colatori di drenaggio) che oltre alla funzione primaria di trasporto dell'acqua assolvono anche quella di smaltimento della stessa, quando le piene del Magra diventano importanti ed impediscono un regolare deflusso delle piogge dalla vallata.
Nel comprensorio del Canale ci sono poi circa 150 chilometri di canalette irrigue, costruite prevalentemente in cemento armato, che vengono alimentate per garantire l'approvvigionamento di acqua ai terreni, anche in periodi di forte siccità. Nel comune di S.Stefano di Magra questa rete capillare secondaria raggiunge una lunghezza complessiva di circa 5 Km.
Quando, per le cause più svariate, queste antiche strutture si deteriorano vengono sostituite con più moderne tubature a pressione che garantiscono una migliore qualità del servizio.
Dall'aprile del 2017 le sponde del Canale Lunense sono state attrezzate per lo scorrimento di una pista ciclo-pedonale, inserita nel quadro della rete ciclabile della Liguria, che viene utilizzata anche come percorso alternativo della Via Francigena di valle.
● Portata dell'acqua e centrali idroelettriche
Il Canale Lunense prende acqua dal fiume Magra, nei pressi di Isola di Aulla, sotto il poggio di Caprigliola. La portata media è di circa 6.000 m3 al minuto, salvo nel mese di settembre in cui scende a circa 4.700 m3. Le massime piene del fiume Magra possono determinare, in alcuni periodi dell'anno, una portata massima di 7.500 m3 al minuto. In casi di "magra", il volume dell'acqua può scendere eccezionalmente fino a 2,5 m3 al minuto. Alla luce dei cambiamenti climatici, che stanno operando evidenti modifiche nella durata e nella quantità delle piogge, questi periodi di "minima" sembrano, purtroppo, destinati ad aumentare.
La portata dell'acqua garantisce il funzionamento di due centrali idro-elettriche per la produzione di energie rinnovabili che vengono immesse nella rete pubblica. Una di queste, la "Fiori", fa parte del patrimonio dell'Ente ed è localizzata nelle vicinanze della sede del Consorzio. L'altra centrale, la "Giorgio Tognoni" è di proprietà privata.
Grazie ai servizi di tele-controllo e tele-gestione le risorse idriche vengono dispensate in modo più efficiente ed economico e, oltre ad usi agricoli, servono anche a soddisfare altre esigenze come in campo industriale, nel settore turistico e nei servizi igienici ed ambientali.
Grafica titolo testo  Contrasto alla siccità con i piccoli invasi territoriali

Il Consorzio del Canale Lunense scende in campo per contrastare i fenomeni negativi causati dai cambiamenti climatici, prima fra tutti la siccità.
A partire dal 2023, verranno infatti realizzati nel comprensorio alcuni laghetti artificiali multifunzionali dai quali prelevare acqua nei periodi di emergenza.
I primi due invasi a nascere saranno quelli di Castelnuovo Magra, nell'area della ex Filippi, e di Ponzano Magra (comune di S.Stefano di Magra), nell'area della ex Ceramica Vaccari.
Saranno strutture compatibili con le caratteristiche del territorio, rilasceranno acqua irrigua al bisogno ed avranno strumenti per affrontare i periodi di forte siccità. A tutto questo si aggiungerà l'ammodernamento delle linee di irrigazione.
Queste iniziative originano da un piano nazionale laghetti che è stato elaborato a Roma durante una convention di 140 consorzi riuniti in Anbi, associazione che in Italia sovrintende all'irrigazione di milioni di ettari di terra.

Grafica titolo testo  Vanno in pensione le vecchie idrovore di Marinella

Dal 2019 al Canale Lunense è demandata anche la sicurezza idraulica della piana compresa nei territori dei comuni di Luni, Ameglia e Sarzana. Come sottolinea l'assessore all''Ambiente e Tutela del territorio, Giacomo Giampedrone, la zona è storicamente depressa e presenta varie problematiche idrogeologiche.
La Regione Liguria, assieme alle amministrazioni locali interessate, ha intrapreso perciò un percorso per il rinnovamento degli impianti di scarico delle acque grazie ad un finanziamento di 3,5 milioni di euro provenienti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
I lavori saranno divisi in due lotti funzionali: nel primo sono previsti fondi per 2,5 milioni di euro che serviranno per sostituire le vecchie idrovore di Marinella di Sarzana con quattro nuove pompe e, nello stesso tempo, modificare lo scarico a mare della struttura. Per far si che le acque vengano ricevute anche in caso di forte moto ondoso verrà allestita una condotta sottomarina di circa un chilometro che terminerà lontano dall'arenile. Rimarrà comunque operativo anche lo sbocco tradizionale di superficie. Con queste nuove attrezzature la portata salirà da due a otto metri cubi al secondo.
Gli interventi in cantiere partiranno dal mare per poi interessare l'entroterra.
Nel 2021 sarà oggetto di lavori il canale tombinato che scorre sotto Luni Mare con la messa in sicurezza della frazione grazie anche agli interventi effettuati sul torrente Parmignola.

● L'acqua per mulini e colture
Da sempre le acque del fiume Magra erano state utilizzate per la rotazione di mulini, attivi già dal secolo XIV. Si costruivano chiuse con sassi e passoni tutto lungo il corso della Magra per trattenere l'acqua e divergere la corrente anche per irrogare la piana alluvionale, convogliando le acque con opportuni acquedotti. Condanne pecuniarie rilevanti erano applicate ai mugnai che non facevano regolare manutenzione, ordinaria e straordinaria, agli argini ed ai piani di scorrimento delle acque: essi infatti dovevano piantare lungo gli argini piante di pioppo, salici, canne; riparare o rifare con sassi, terriccio e passoni gli argini. Pene severissime erano previste per tutti coloro che "dannificavano, asportavano e deviavano" il corso del fiume.
● Progettato nel 1856, inaugurato nel 1930
A S.Stefano di Magra le acque del fiume venivano già da tempo usate per l'irrigazione dei molti terreni posti nella Piana di S.Stefano e Ponzano. La costruzione del Canale Lunense, autorizzata con Regio Decreto del 21 Gennaio 1880, vide i proprietari terrieri santostefanesi combattere aspramente contro quest'opera che minacciava di ledere i diritti acquisiti.
Il Canale Lunense, che prende la denominazione dall'antica città di Luni, fu progettato nel lontano 1856 con lo scopo di irrigare parte dei terreni agricoli della vallata del Magra. All'epoca venne costituita una Società Omonima, emettendo 5.000 azioni destinate a formare il capitale necessario. In seguito, una grave crisi economica nazionale fece fare marcia indietro ai possessori che votarono per lo scioglimento della società. Il progetto venne accantonato ma, nel 1865, il Comune di Sarzana decise di rilevarlo.
Altre questioni burocratiche furono di ostacolo alla costruzione del canale e passarono ancora molti anni prima che, nel 1881, iniziassero i lavori.
Il procedere dell'opera fu segnato negli anni da difficoltà di ogni genere, opposizioni e liti con i proprietari dei terreni attraversati. La più aspra fu quella con il Comune di Santo Stefano Magra ed alcuni proprietari santostefanesi che reclamavano il diritto di utilizzare l'acqua del canale per muovere mulini e frantoi.
Questa controversia finì il 22 Ottobre 1888 quando una sentenza riconobbe come valide queste pretese e sancì il diritto al prelievo, seppur in misura ridotta. La realizzazione fu lunga e laboriosa e vide l'adozione di altri e più particolareggiati progetti.
Il Consorzio del Canale Lunense venne ufficialmente costituito il 21 marzo 1923 e riconosciuto Consorzio di Bonifica con Regio Decreto del 1933.
Il Canale Lunense fu inaugurato nel maggio del 1930, dopo l'ultimazione della centrale elettrica "Giorgio Tognoni" e della galleria che, passando sotto il colle di Caprigliola, fornisce alla struttura l'acqua prelevata dal Magra in località Isola di Aulla.
Per l'occasione arrivò a S.Stefano di Magra il ministro dell'agricoltura Acerbi, che venne accolto dalla cittadinanza con vari festeggiamenti e la costruzione posticcia di un arco trionfale ricoperto di fronde verdi. La struttura si innalzava imponente lungo la Statale della Cisa, nella parte sud dell'attuale Piazza Garibaldi che all'epoca era intitolata a Vittorio Emanuele.
● L'allestimento di una pista ciclo-pedonale
Nel giugno 2013 la Giunta della Regione Liguria, su proposta degli assessori alle infrastrutture e allo sviluppo economico (Raffaella Paita e Renzo Guccinelli), stanziò 1 milione e 600 mila euro per finanziare una pista ciclabile sulle sponde del Canale Lunense. Le risorse furono reperite nell'ambito del programma attuativo regionale FSC 2007-2013.
Alla Provincia della Spezia vennero demandati la realizzazione del progetto e l'appalto dei lavori, i quali dovevano inizialmente essere portati a termine entro il settembre 2015. Tale previsione non è stata rispettata, come si può vedere nella finestra qui sopra.
Una volta ultimato, il tracciato si snoderà per 21 chilometri lungo i comuni di S.Stefano Magra, Sarzana, Castelnuovo Magra ed Ortonovo (oggi Luni), con l'obiettivo di valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l'attrattiva, anche turistica, del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile.
A livello regionale, quest'opera si inserisce in un quadro più ampio che ha come obiettivo la realizzazione di una pista ciclabile unica lungo tutto l'arco ligure. La rete ciclabile della Liguria (RCL) è costituita da cinque itinerari cicloturistici che attraversano tutta la Regione per uno sviluppo complessivo di circa 900 chilometri di cui 30 in Provincia della Spezia (finanziati da contributi regionali).
Grafica titolo testo  L'impianto è aperto dall'aprile 2017

Il progetto della pista ciclo-pedonale del Canale Lunense inizialmente prevedeva l'installazione di barriere protettive solo in alcuni tratti del percorso: una grave lacuna che poteva essere fonte di pericolo. La Regione Liguria era perciò intervenuta mettendo a disposizione ulteriori 170 mila euro (sempre attingendo ai fondi FSC) per la messa in sicurezza totale dell'impianto.
Entro il 30 giugno 2016 il Comune di Sarzana, capofila di quelli interessati dal progetto, avrebbe dovuto aggiudicare la progettazione dei parapetti mancanti, cosa che invece non è avvenuta.
Come prima conseguenza i soldi pubblici stanziati erano ritornati al Ministero competente; in secondo luogo la pista avrebbe potuto non ottenere l'omologazione perché mancante dei requisiti richiesti per la sicurezza.
Per parte sua, il comune di Sarzana, nel luglio 2016, aveva diffuso un comunicato stampa contenente alcune precisazioni in merito alla questione. In particolare, il lotto di lavori per il completamento delle barriere di sicurezza non era stato aggiudicato perché l'importo era superiore al limite previsto per legge sugli appalti pubblici (150.000 euro) e quindi avrebbe dovuto occuparsene la Regione.
Nell'occasione gli amministratori sarzanesi ammettevano che il progetto aveva presentato da subito molte complessità ed era stato quindi di non facile realizzazione. Le sponde del canale sono irregolari e griglie, sifoni, ed attraversamenti rendono il percorso decisamente frastagliato e difficoltoso.

CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Congiunzione ottica con la Pieve di Santo Stefano di Magra CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Il colore giallo domina il tratto collinare a Ponzano Magra dove il percorso si stacca momentaneamente dalla via d'acqua che scorre dentro un sifone CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Pedalando in allegria a Castenuovo Magra CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Un biker taglia il paesaggio che ha come sfondo il colle di Nicola di Luni

Mancano all'appello alcuni parapetti ma l'impianto è fruibile

Dulcis in fundo, venne resa nota anche la notizia che in molti aspettavano: a settembre 2016 i quattro comuni interessati dal progetto ne avrebbero preso in carico la titolarità dalla Provincia della Spezia e la pista ciclo-pedonale sarebbe stata finalmente aperta al pubblico. I lavori di completamento delle barriere di sicurezza, previsti nel successivo lotto, non avrebbero avuto infatti alcune influenza sull'omologazione dell'impianto.
Ad aprile 2017 mancano ancora all'appello alcuni tratti a sud di Sarzana ma, per il resto, l'itinerario ciclo-pedonale è praticabile. Presso ogni punto di entrata / uscita sono ben visibili i cartelli circolari a sfondo blu che segnalano l'impianto abbinati a quelli che contengono il regolamento di utilizzo dello stesso. Il percorso viene indicato anche come variante lungo la Via Francigena.
Le impressioni raccolte tempo addietro e descritte più avanti sono state tutte confermate. In particolare il numero di coloro che fanno attività fisica camminando a piedi, al momento in cui si scrive, è decisamente superiore a quello di coloro che si spostano in bicicletta. Il perché e descritto nel paragrafo «A chi è adatta la pista».

CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Bikers a Castelnuovo Magra CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Punto di uscita del sifone di Ponzano Magra CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Bosco tra Sarzana e S.Stefano di Magra CANALE LUNENSE (Pista Ciclabile) - Cascatella tra Luni e Castelnuovo Magra

Estrapolate dal regolamento ufficiale, di seguito si elencano alcune norme di comportamento che devono essere osservate dai fruitori dell'impianto:

Bisogna prestare la massima attenzione perché l'impianto non è interamente protetto da barriere;
La pista va percorsa a velocità adeguata, mantenendo la destra rispetto al proprio senso di marcia; i bambini di età inferiore ai 12 anni devono essere accompagnati da maggiorenni;
Il percorso non può essere utilizzato durante gli stati di "Allerta Meteo";
Non è consentito il transito nelle ore serali o notturne o in situazioni di scarsa visibilità (da mezz'ora dopo il tramonto a mezz'ora prima dell'alba);
Senza autorizzazione non si possono praticare attività a carattere agonistico o competizioni sportive in generale;
Sono altresì vietati la pratica dell'equitazione e della pesca;
I cani vanno tenuti al guinzaglio e i loro padroni devono essere dotati di paletta e sacchetto per asportare dal suolo eventuali deiezioni in modo da non lordare o imbrattare il suolo.
Sono percorsi in parte in sede propria, in parte su viabilità a basso traffico, e sono riconoscibili attraverso un logo e la segnaletica appositamente dedicata. In questo modo la Liguria è collegata alla rete ciclabile italiana (Bicitalia) ed a quella europea (EuroVelo 5) che comprende una rete di itinerari ciclistici che sono utilizzati sia per i lunghi spostamenti internazionali sia per la mobilità locale sostenibile.
Il percorso di EuroVelo 5 si ispira alla direttrice di pellegrinaggio medievale nota come Via Francigena o Romea ed inizia nei pressi di Londra per terminare a Brindisi, nel Sud dell'Italia.
■  Un progetto suggestivo con alcune criticità
Sulla stampa si è fatto un gran parlare di questa pista ciclabile, soprattutto in relazione alla spesa necessaria per la sua realizzazione che, ad alcuni, è parsa eccessiva. I lavori sono andati molto a rilento e alcuni tratti sono ancora da completare (Sarzana). Per mettere meglio a fuoco la situazione è necessario prendere in esame alcune caratteristiche dell'impianto...
◘  A chi è adatta la pista
Il percorso ciclabile lungo il Canale Lunense presenta degli scorci paesaggistici molto suggestivi, consente di muoversi a contatto con la natura circostante, lontano dal traffico e dai pericoli tipici delle strade a forte scorrimento, come l'Aurelia o La Cisa. E' ideale per coloro che vogliono mantenersi in forma camminando, facendo jogging o running in assoluta libertà e rappresenta una valida alternativa ai sentieri del Parco del Magra. A dire il vero, il fondo in terra battuta fa si che chi corre sia meno esposto a traumi a caviglie e ginocchia, a differenza di quanto può accadere sui sentieri ciottolosi lungo il fiume. Va altresì bene per chi inforca una normale bici da strada e percorre un piccolo tragitto di non oltre 3-5 Km, per fare quella che in gergo chiamiamo una "scampagnata", essendo pronto a percorrere alcuni brevi tratti a piedi (dove il fondo è più ripido o sconnesso).
◘  A chi non è adatta
La definizione di pista ciclabile è un poco "sui generis" in quanto l'impianto presenta innumerevoli soluzioni di continuità dovute al territorio in cui scorre il Canale Lunense, per lunghi tratti densamente popolato, e dal fatto che questa opera artificiale attraversa anche il comune di Fosdinovo (Toscana), che non figura tra quelli partecipanti al progetto.
Le strade (in maggioranza comunali) che vengono incrociate sono tantissime e quindi il percorso, generalmente, non si confà agli sportivi che in bicicletta compiono lunghe distanze a discrete velocità, perché costringerebbe ad un interminabile e fastidioso stop and go. Ad ultimazione lavori, chi intenderà comunque percorrere tutta la tratta dovrà armarsi di una buona dose di pazienza ed esercitare molta prudenza in presenza degli attraversamenti e dei punti più impervi.
Il fondo in terra battuta della pista (larga in media tra i 2 e i 3 metri), eccetto un breve tratto in asfalto (S.Stefano Magra) o con lastricato simil "sanpietrini" (S.Stefano Magra e Sarzana), non è assolutamente adatto alle biciclette da corsa. Chi si sposterà con una MTB o una bici da trekking avrà sicuramente vita più agevole e comunque, in alcuni punti, potrebbe dover scendere di sella e condurre il mezzo a mano.
◘  La vegetazione sarà sempre un elemento critico
Le sponde del Canale Lunense sono naturalmente molto umide e questo favorisce la presenza di arbusti tipo macchia mediterranea ma soprattutto dei canneti, che sono una tipicità di questa via d'acqua e crescono in maniera rigogliosa. Per questo motivo la pista ciclabile dovrà subire frequenti interventi di manutenzione onde non venire aggredita dalla vegetazione circostante con conseguenti difficoltà e pericolo di transito.
Stante che i Comuni interessati sono vari, i lavori di sfalcio non vengono necessariamente effettuati tutti nello stesso momento e pertanto chi utilizza l'impianto nella sua completezza qualche tratto non ben ripulito lo troverà sempre
◘  Indicazioni logistiche e pratiche
Senza ombra di dubbio il tratto più accattivante dell'itinerario ciclo-pedonale è quello che unisce S.Stefano Magra a Sarzana (parcheggio dello stadio Miro Luperi) dove il Canale Lunense attraversa anche alcuni tratti collinari, in mezzo a piante di alto fusto. La campagna, le abitazioni e i loro giardini, i ponticelli che scavalcano la via d'acqua presentano un bellissimo colpo d'occhio. Le tante zone d'ombra possono rappresentare un bel refrigerio, soprattutto nei mesi più caldi. La pista è ben segnalata ovunque, anche nei punti stradali secondari ai quali l'impianto deve necessariamente raccordarsi. Ultimamente hanno fatto la loro comparsa anche cartelli turistici a sfondo verde indicanti servizi di interesse pubblico per coloro che viaggiano, quelli segnalanti che l'impianto fa parte della "Rete Ciclabile Ligure" e della "CicloVia Francigena".
Chi va in bicicletta (mountain bike o trekking) deve prestare attenzione in alcune brevi salite/discese (max 30 metri) dove la pendenza è decisamente elevata (si può arrivare ad un 25%). In discesa bisogna frenare con cautela onde non scivolare sul brecciolino o sulla terra soffice, mentre nel salire è necessario spostare in avanti il peso del corpo affinché il mezzo non si ribalti all'indietro. Chi usa una normale bici da strada, senza rapporti, deve, per forza di cose, scendere e procedere a piedi.
E' consigliabile condurre la bici a mano anche sulle varie rampe che si incontrano quando le strade incrociate scorrono più in basso del canale e questo ci passa sotto. Ci sono anche segnali stradali che invitano a farlo, come a Sarzana, nella zona del Vecchio Ospedale, dove la ciclovia si interrompe (vedi più sotto).
E' frequente incontrare sul tracciato persone che, mentre corrono o camminano, ascoltano musica con le cuffiette. Provenendo da dietro in bici bisogna superarle con prudenza perché è facile che queste non si accorgano della nostra presenza.
Nei punti più stretti, viaggiando a piedi, si scorre agevolmente anche incrociando qualcuno che proviene in senso contrario. Chi pedala invece è consigliabile che rallenti o si fermi per maggiore sicurezza. In molti casi è obbligato a farlo in quanto, per fattori psicologici da ricercarsi, coloro che passeggiano occupando tutta la pista (facile con gruppi di persone) all'arrivo di una bicicletta tendono frequentemente a non spostarsi.
Il percorso presenta alcune criticità a seconda del verso di percorrenza, come a Ponzano Madonnetta, all'attraversamento di Via Castiglioni dove la pista si sposta da una sponda all'altra del Canale. Coloro che si dirigono in bicicletta verso Sarzana per continuare il tragitto devono procedere in contromano per una diecina di metri in quanto Via Castiglioni è a senso unico in direzione monte.
Il passaggio tra S.Stefano e Sarzana (e viceversa) avviene attraversando a mo' di guado il torrente Amola che costeggia via Lago, fortunatamente sempre in secca, ma che potrebbe gonfiarsi d'acqua nei giorni di pioggia. Tra Via Lago e la periferia di Sarzana c'è un lungo rettilineo costeggiato da piante di alto fusto: un bel colpo d'occhio ed un bel toccasana per refrigerarsi nelle assolate giornate estive. Nei primi commenti raccolti viene già indicato come il punto più bello dell'intero percorso (vedi foto sopra).
● Attraversamento siti di interesse comunitario
Tra S.Stefano di Magra e Sarzana il percorso ciclo-pedonale lambisce dapprima il SIC IT1345101 della Piana del Magra per poi attraversare il SIC IT1343502 del Parco della Magra-Vara che, in gran parte, coincide con il territorio del Parco Naturale Regionale di Montemarcello Magra-Vara. L'Ente Parco gestisce queste aree protette dalla straordinaria biodiversità che, sebbene molto antropizzate, comprendono habitat e specie uniche in Liguria. In tutta la Regione infatti, solo nella pianura alluvionale del Magra si ritrovano alcune specie idrofile che vivono in piccoli stagni e canali (relitti di una zona ormai in gran parte bonificata), nonché importantissimi habitat costieri dunali e pinete di pino domestico.
Il SIC dei fiumi Magra e Vara rappresenta l'unico esempio di ambiente fluviale ligure caratterizzato da un buono stato di conservazione e comprende oltre il 60% delle foreste alluvionali della Regione costituite da ontani neri, pioppi e salici, che, in Europa, vengono considerate «habitat prioritario». Tra l'altro, è uno dei pochissimi siti in Italia dove si riproduce la, ormai rara, lampreda di mare. Tutte queste aree, dal punto di vista faunistico, sono note per l'ingente ricchezza di avifauna migratrice, con oltre 150 specie di uccelli censite, e vedono la presenza di molti rettili e anfibi, tra i quali l'ululone dal ventre giallo, il rospo smeraldino e la raganella italica.
● Come spostarsi da Sarzana in territorio toscano
L'attraversamento di Sarzana è tribolato e alcuni tratti sono, al momento in cui si scrive, ancora in allestimento. Andando verso Luni la pista si ferma una prima volta all'incrocio con Via Turì dove le acque del canale sono sifonate per oltrepassare il torrente omonimo. Dall'altra parte, invece, l'itinerario ciclabile riprende solamente molto più avanti, all'altezza di Via Triboli, per poi costeggiare il locale cimitero e finire al limite del piazzale dello stadio dove, per superare il torrente Calcandola, il canale scorre nuovamente sotto terra.
A questo punto, per ritornare sulla ciclovia, bisognerebbe risalire Via Alfieri ma non conviene perché dopo pochi metri, in Piazza Ricchetti, siamo da capo. In aggiunta, tutte le strade che insistono nella zona del Vecchio Ospedale (Via San Francesco, Via Paci, Via Della Croce) sono a senso unico e per continuare in bicicletta verso sud, rispettando il codice della strada, è necessario affidarsi alla viabilità ordinaria che attraversa il centro storico. Per avvertire i ciclisti che scendono lungo la rampa di Piazza Ricchetti è stato collocato un apposito cartello segnaletico che indica la direzione vietata e quella consentita.
Tra Via della Fortezza e la periferia sud di Sarzana il tragitto (collinare) non è completo. Terminato l'ampio curvone e il successivo rettilineo che attraversa il quartiere di Nave ci si approssima al comune di Fosdinovo (Toscana) che non partecipa al progetto e quindi tutto si ferma di nuovo. Per questi motivi, al momento in cui si scrive, questa zona continua, senza dubbio, ad essere la meno frequentata di tutta la pista.
Chi viaggia in direzione sud, per lasciare il quartiere Nave e raggiungere Castelnuovo Magra (evitando il traffico intenso della Statale Aurelia), viene indirizzato dalla segnaletica ufficiale verso Via Canalburo al termine della quale si svolta a sinistra per iniziare un percorso «pedemontano», composto da strade asfaltate a bassa circolazione veicolare e che ha come punto più a monte l'Arco di Caniparola nel comune di Fosdinovo. Da rilevare che gli ultimi 300 metri di Via Canalburo, sempre per chi viaggia verso sud, sono un vero e proprio muro (la pendenza è variabile tra un 10 ed un 20%).
Grafica titolo testo  Gennaio 2019: appalto per una ciclabile a Caniparola

l comune di Fosdinovo ha indetto una gara d'appalto per allestire una pista ciclabile nella frazione Caniparola. L'impianto avrà anche funzione di raccordo dell'itinerario ciclo-pedonale del Canale Lunense tra i comuni liguri di Sarzana e Castelnuovo Magra, che al momento vede una soluzione di continuità. I lavori dovrebbero iniziare in tempi brevi.

 
Passato l'Arco di Caniparola il percorso torna a scendere in direzione del Canale dove ci si può ricollegare all'itinerario ciclabile vero e proprio.
Questa deviazione stradale, lunga 5 chilometri, è ottimamente segnalata e consente di apprezzare da vicino il centro storico di Castelnuovo Magra che dall'alto della sua collina domina la Val di Magra.
● La campagna e i paesaggi tra Castelnuovo e Luni
Superato il tratto toscano l'itinerario ciclo-pedonale torna ad avere una buona continuità (se così si può dire) tra il borgo dantesco e Luni dove il paesaggio è indubbiamente più "piatto" che tra S.Stefano e Sarzana. La presenza di piante d'alto fusto o altra vegetazione importante è decisamente minore, la sede della pista è mediamente più stretta e il fondo più ricco di brecciolino. Pur tuttavia anche questo tratto ha il suo bel vedere: la campagna è curata e coltivata in modo impeccabile, ci sono serre e aziende agricole, i giardini delle abitazioni sono quasi tutti colorati di fiori e dietro le colline circostanti spuntano le bianche e maestose Alpi Apuane, che danno un colpo d'occhio fantastico.
La segnaletica presente lungo l'itinerario ciclabile è stata recentemente integrata con cartelli triangolari che avvisano del pericolo di caduta in acqua e annegamento. Sono state inoltre installate delle colonnine turistiche che recano le caratteristiche tecniche dell'impianto ed altre informazioni utili soprattutto per coloro che provengono da lontano.
Nel dicembre 2018 a Castelnuovo Magra una parte del percorso ciclo-pedonale è stata privata dell'originale destinazione per essere trasformata in una strada percorribile anche dai veicoli a motore, con apposizione di relativa segnaletica. Una decisione abbastanza insolita che contrasta con quanto accade nel resto della Penisola. Daremo maggiori ragguagli in merito appena possibile...
Nel comune di Luni, al contrario, all'inizio e fine di ogni tratto della pista, fanno la loro comparsa delle barriere metalliche atte ad impedire l'accesso ai veicoli a motore privati ma che, all'occorrenza, possono essere rimosse per consentire il transito di mezzi operativi e di soccorso.
L'itinerario ciclo-pedonale termina/inizia (a seconda del verso di percorrenza) all'incrocio con Via Provinciale Dogana a Luni, circa 200 metri prima della fine del Canale Lunense, le cui residue acque finiscono nel torrente che attraversa la zona industriale del piano di Ortonovo.
Fonti:
Appunti per un progetto di bonifica del Canale Lunense
- a cura di Emilia Petacco e Giorgio Neri;
Giornalino "Il Borgo" del luglio 1985;
Segnaletica turistica del Percorso Ciclopedonale lungo il Canale Lunense - a cura della Regione Liguria e degli altri Enti interessati dal progetto;
RAI - TG3 della Regione Liguria;
TELELIGURIA SUD - "A tamburo battente"
- intervista all'ing. Francesca Tonelli
Presidente dell'Anbi Liguria e del Consorzio di Bonifica del Canale Lunense.

Altri testi consultabili:
Lungo il Canale Lunense - a cura di Dino Biondi e Paolo Cresta - EDIZIONI SAGEP 1991;
La vera storia del Canale Lunense - a cura di Giuseppe Meneghini - edito nel 2003;
Ultime variazioni il 17 Gennaio 2023 / Last changes on January 17th 2023
 

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Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio...

  Cicloturismo nella Lunigiana Storica

Manuale del cicloturista

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Per la realizzazione delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo turistico di questo mezzo di locomozione...

Itinerario cicloturistico
verso il ponte della Budella

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Si parte da S.Stefano Magra e vi si fa ritorno dopo avere raggiunto il Ponte della Budella, sul torrente Calcandola, a Sarzana. Il percorso è lungo 22 chilometri e, all'inizio, si sviluppa lungo la ciclovia del Canale Lunense per poi toccare varie strade secondarie, con basso traffico di veicoli a motore...

Itinerario cicloturistico sulle
colline della Val di Magra

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E' un percorso circolare che si sviluppa sulle colline ad est della Val di Magra. In partenza si utilizza la pista ciclo-pedonale del Canale Lunense, fino all'incrocio con Via Lago a Sarzana. Si prosegue poi su alcune strade comunali a scarso traffico per toccare i borghi di Falcinello, Ponzano Superiore e Caprigliola, i quali conservano tuttora significative tracce del loro passato medievale...

Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra

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E' un percorso che consente di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"...

Dove scorre il fiume Magra
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, attraversato dal fiume Magra e dalla Via Francigena...

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Natura del Parco del Magra
L'ambiente umido del Magra è considerato come territorio faunistico per la sosta e lo svernamento di numerose specie avicole. Ad Arcola, nel bosco ripariale di San genesio, è operativa dal 2009 un'oasi della LIPU...

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La pesca col rezzaglio
La pesca col rezzaglio è un metodo molto antico che ha sempre trovato vasta applicazione alle foci dei fiumi perché, notoriamente, sono molto pescose...

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La spiaggia di Fiumaretta
Alla foce del Magra la spiaggia di Fiumaretta è stata premiata dalla FEE con la Bandiera Blu negli anni dal 2009 al 2023...

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Ex Ceramica Vaccari
Il comprensorio della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo, alla cultura...

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Ex Colonia Olivetti
E' un grande complesso edilizio, costruito nel 1938 a Marinella di Sarzana, che da parecchi anni versava in stato di abbandono. Nel maggio del 2022 è stato acquistato da un gruppo immobiliare, specializzato nel recupero e riqualificazione di edifici storici e vincolati, per trasformarlo in un resort di lusso...

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Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati...

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Il Castello della Brina
Dopo lunghe e meticolose ricerche archeologiche è stata recuperata e resa accessibile l'area dove sono conservati i resti di questo antico maniero, posizionato sul sentiero di monte della Via Francigena, tra Ponzano Superiore e Falcinello...

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Le Alpi Apuane
Originano da movimenti tettonici del fondo marino e sono prevalentemente costituite di roccia (il notissimo marmo bianco). I calcari risalgono ad almeno 250 milioni di anni fa e ne fanno un "monumento geologico" unico al mondo...

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Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani...

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Acque minerali e termali
Sul territorio che anticamente faceva parte della Lunigiana storica ci sono moltissimi punti di sbocco di sorgenti naturali che hanno vita autonoma rispetto agli acquedotti pubblici...

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Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di polvere...

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Nubifragio del 25/10/2011
Un evento atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno originato una vera e propria apocalisse...

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Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da
sempre una costante del territorio...

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Ambienti del Canale

 
PONZANO MAGRA - Chiusa per deviare e regolare il flusso delle acque

Chiusa a Ponzano Magra

 
PIANO DI VEZZANO LIGURE - Una canaletta secondaria attraversa un vigneto. Sullo sfondo la collina del borgo

Canalette secondarie

 
SARZANA (SP) - Il Canale Lunense con vista sulla Fortezza di Sarzanello

Paesaggio a Sarzana

 
TOLTE DAL CASSETTO - Finestre fotografiche su Liguria e Toscana
19037 Santo Stefano di Magra - LA SPEZIA  IT
   

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