|
|
|
Archivio di grandi eventi
nazionali ed internazionali,
inchieste, reportages su
quotidiani e riviste celebri |
|
FINESTRE APERTE
SUL TERRITORIO |
GENOVA
|
Il
capoluogo della Liguria
ha il centro storico più grande
d'Europa. Nel 2004 è stata la
"Capitale Europea della Cultura"... |
EUROFLORA |
In
primavera, ogni 5 anni,
alla Fiera di Genova va in scena
lo spettacolo dei fiori per eccellenza.
I giardini più belli del mondo... |
VIA FRANCIGENA |
Col
Giubileo del 2000 è stata
definitivamente rivalutata
la via di Sigerico, che i pellegrini
percorrevano a piedi fino a Roma,
in segno di pentimento... |
PARCO DEL MAGRA |
A
Gennaio 2008 il Parco Naturale
Regionale del Magra è il territorio
eco-certificato più esteso d'Europa... |
GOLFO DELLA SPEZIA |
Tra la punta
di Portovenere e il Capo Corvo si apre una delle più
profonde insenature di tutto il litorale occidentale
italiano, declamata nei versi di illustri poeti e nella
quale è incastonata La Spezia, città sede di porto
militare e mercantile, che oggi è anche punto di
attracco per le navi da crociera... |
LE CINQUE TERRE |
Cinque
borghi marinari il cui destino è sempre stato
storicamente legato alla terra e all'agricoltura
piuttosto che alla pesca. Un paradiso naturale della
Liguria che nel 1997 è stato inserito dall'UNESCO tra i
Patrimoni Mondiali dell'Umanità... |
LA VAL DI MAGRA |
Nobili,
vescovi, mercanti e pellegrini
lungo l'asse della Via Francigena.
Culture differenti per storia e tradizioni,
nei secoli, si sono sovrapposte
e hanno permeato il territorio con
i segni del loro passaggio... |
LA VAL DI VARA |
La
"Valle dei borghi rotondi"
è anche conosciuta come
la "Valle del biologico" per le sue
produzioni agricole ottenute con
metodi antichi e naturali.
Varese Ligure nel 1999 è stato il
1° comune ecologico d'Europa... |
LA LUNIGIANA |
La
"Terra della Luna", in Italia,
ha la più alta concentrazione di
antichi castelli. Se ne contano
circa 160. Alcuni sono bellissimi
e perfettamente conservati... |
|
|
|
|
Fotografie ©
GIOVANNI MENCARINI |
|
Sfondi per desktop |
|
|
Fiori di Malva Silvestre |
|
|
|
Bacche rosse |
|
|
|
Il Canale Lunense |
|
Blocco Notes |
Sulle
sue sponde una pista ciclabile |
|
Il Canale Lunense è la più importante
opera idraulica, ad uso irriguo, della
vallata del Magra.
Questa via artificiale di acqua è lunga 22,6
Km ed ha una pendenza uniforme di 28 cm/Km.
Attraversa i comuni di
S.Stefano Magra,
Sarzana, Luni,
Fosdinovo (Toscana) e
Castelnuovo
Magra. Dal Canale Lunense si diparte tutta
una rete di fossi e canalette di
distribuzione che adducono capillarmente
l'acqua in tutto il territorio attraversato,
che si trova sulla sponda sinistra del fiume Magra
ed ha una superficie di 3.000 ettari.
Attualmente questa canalizzazione comprende
un'ottantina di chilometri di canali di
bonifica (colatori di drenaggio) che oltre
alla funzione primaria di trasporto
dell'acqua assolvono anche quella di
smaltimento della stessa, quando le piene del
Magra diventano importanti ed impediscono un regolare
deflusso delle piogge dalla vallata.
Nel comprensorio del Canale ci sono poi
circa 150 chilometri di canalette irrigue,
costruite prevalentemente in cemento armato,
che vengono alimentate per garantire
l'approvvigionamento di acqua ai terreni,
anche in periodi di forte siccità. Nel comune
di S.Stefano di Magra questa rete capillare
secondaria raggiunge una lunghezza complessiva
di circa 5 Km.
Quando, per le cause più svariate, queste
antiche strutture si deteriorano vengono
sostituite con più moderne
tubature a pressione che garantiscono una
migliore qualità del servizio.
Dall'aprile del 2017 le sponde del Canale
Lunense sono state attrezzate per lo
scorrimento di una pista ciclo-pedonale,
inserita nel quadro della rete ciclabile
della Liguria, che viene utilizzata anche
come percorso alternativo della Via
Francigena di valle. |
|
● Portata dell'acqua e centrali
idroelettriche |
Il Canale Lunense prende acqua dal fiume
Magra, nei pressi di Isola di Aulla, sotto il poggio di
Caprigliola.
La portata media è di circa 6.000 m3 al
minuto, salvo nel mese di settembre in cui
scende a circa 4.700 m3.
Le
massime piene del fiume Magra possono
determinare, in alcuni periodi dell'anno,
una portata massima di 7.500 m3 al minuto.
In casi di "magra", il volume dell'acqua può
scendere eccezionalmente fino a 2,5 m3 al
minuto. Alla luce dei cambiamenti climatici,
che stanno operando evidenti modifiche nella
durata e nella quantità delle piogge, questi
periodi di "minima" sembrano, purtroppo,
destinati ad aumentare.
La portata dell'acqua garantisce il
funzionamento di due centrali
idro-elettriche per la produzione di energie
rinnovabili che vengono immesse nella rete
pubblica. Una di queste, la "Fiori", fa
parte del patrimonio dell'Ente ed è
localizzata nelle vicinanze della sede del
Consorzio. L'altra centrale, la "Giorgio Tognoni"
è di proprietà privata.
Grazie ai servizi di tele-controllo e
tele-gestione le risorse idriche vengono
dispensate in modo più efficiente ed economico
e, oltre ad usi agricoli, servono anche a
soddisfare altre esigenze come in campo
industriale, nel settore turistico e nei
servizi igienici ed ambientali. |
|
Contrasto alla siccità con i piccoli invasi
territoriali |
Il Consorzio del Canale Lunense scende in
campo per contrastare i fenomeni negativi
causati dai cambiamenti climatici, prima fra
tutti la siccità.
A partire dal 2023, verranno infatti
realizzati nel comprensorio alcuni laghetti
artificiali multifunzionali dai quali
prelevare acqua nei periodi di emergenza.
I primi due invasi a nascere saranno quelli
di Castelnuovo Magra, nell'area della ex
Filippi, e di Ponzano Magra (comune di
S.Stefano di Magra), nell'area della
ex Ceramica Vaccari.
Saranno strutture compatibili con le
caratteristiche del territorio, rilasceranno
acqua irrigua al bisogno ed avranno
strumenti per affrontare i periodi di forte
siccità. A tutto questo si aggiungerà
l'ammodernamento delle linee di irrigazione.
Queste iniziative originano da un piano
nazionale laghetti che è stato elaborato a
Roma durante una convention di 140 consorzi
riuniti in Anbi, associazione che in Italia
sovrintende all'irrigazione di milioni di
ettari di terra. |
Vanno in pensione le vecchie idrovore di Marinella |
Dal 2019 al Canale Lunense è demandata anche
la sicurezza idraulica della piana compresa
nei territori dei comuni di Luni, Ameglia e
Sarzana. Come sottolinea l'assessore
all''Ambiente e Tutela del territorio,
Giacomo Giampedrone, la zona è storicamente
depressa e presenta varie problematiche
idrogeologiche.
La Regione Liguria, assieme alle
amministrazioni locali interessate, ha
intrapreso perciò un percorso per il rinnovamento
degli
impianti di scarico delle
acque grazie ad un finanziamento di 3,5 milioni di
euro provenienti dal Dipartimento Nazionale
della Protezione Civile.
I lavori saranno divisi in due lotti
funzionali: nel primo sono previsti fondi
per 2,5 milioni di euro che serviranno per
sostituire le vecchie idrovore di Marinella
di Sarzana con quattro nuove pompe e, nello
stesso tempo, modificare lo scarico a mare
della struttura.
Per far si che le acque vengano ricevute
anche in caso di forte moto ondoso verrà
allestita una condotta sottomarina di circa
un chilometro che terminerà lontano
dall'arenile. Rimarrà comunque operativo
anche lo sbocco tradizionale di superficie. Con
queste nuove attrezzature la portata salirà da
due a otto metri cubi al secondo.
Gli interventi in cantiere partiranno dal
mare per poi interessare l'entroterra.
Nel 2021 sarà oggetto di lavori il canale
tombinato che scorre sotto Luni Mare con la
messa in sicurezza della frazione grazie
anche agli interventi effettuati sul
torrente Parmignola. |
|
|
● L'acqua per mulini e colture |
Da sempre le acque del fiume Magra erano
state utilizzate per la rotazione di mulini,
attivi già dal secolo XIV. Si costruivano
chiuse con sassi e passoni tutto lungo il
corso della Magra per trattenere l'acqua e
divergere la corrente anche per irrogare la
piana alluvionale, convogliando le acque con
opportuni acquedotti. Condanne pecuniarie
rilevanti erano applicate ai mugnai che non
facevano regolare manutenzione, ordinaria e
straordinaria, agli argini ed ai piani di
scorrimento delle acque: essi infatti
dovevano piantare lungo gli argini piante di
pioppo, salici, canne; riparare o rifare con
sassi, terriccio e passoni gli argini. Pene
severissime erano previste per tutti coloro
che "dannificavano, asportavano e
deviavano" il corso del fiume. |
|
● Progettato nel 1856, inaugurato nel 1930 |
A
S.Stefano di Magra
le acque del fiume venivano già da tempo
usate per l'irrigazione dei molti terreni
posti nella Piana di S.Stefano e Ponzano. La
costruzione del Canale Lunense, autorizzata
con
Regio Decreto del 21 Gennaio 1880,
vide i proprietari terrieri santostefanesi
combattere aspramente contro quest'opera che
minacciava di ledere i diritti acquisiti.
Il Canale Lunense, che prende la denominazione
dall'antica città di Luni, fu progettato
nel lontano 1856 con lo scopo di irrigare
parte dei terreni agricoli della vallata del
Magra. All'epoca venne costituita una Società Omonima,
emettendo 5.000 azioni
destinate a formare il capitale necessario.
In seguito, una grave crisi economica
nazionale fece fare marcia indietro ai possessori che
votarono per lo scioglimento della società.
Il progetto venne accantonato ma, nel 1865,
il Comune di Sarzana decise di rilevarlo.
Altre questioni burocratiche furono di
ostacolo alla costruzione del canale e
passarono ancora molti anni prima che, nel
1881, iniziassero i lavori.
Il procedere dell'opera fu segnato negli
anni da difficoltà di ogni genere,
opposizioni e liti con i proprietari dei
terreni attraversati. La più aspra fu quella
con il Comune di Santo Stefano Magra ed
alcuni proprietari santostefanesi che
reclamavano il diritto di utilizzare l'acqua
del canale per muovere mulini e frantoi.
Questa controversia finì il 22 Ottobre 1888
quando una sentenza riconobbe come valide
queste pretese e sancì il diritto al
prelievo, seppur in misura ridotta.
La realizzazione fu lunga e laboriosa e vide
l'adozione di altri e più particolareggiati progetti.
Il Consorzio del Canale Lunense venne
ufficialmente costituito il 21 marzo 1923
e riconosciuto Consorzio di Bonifica con
Regio Decreto del 1933.
Il Canale Lunense fu inaugurato nel maggio
del 1930, dopo l'ultimazione della centrale
elettrica "Giorgio Tognoni" e della galleria
che, passando sotto il colle di Caprigliola,
fornisce alla struttura l'acqua prelevata
dal Magra in località Isola di Aulla.
Per l'occasione arrivò a S.Stefano di
Magra il ministro dell'agricoltura Acerbi,
che venne accolto dalla cittadinanza con
vari festeggiamenti e la costruzione
posticcia di un arco trionfale ricoperto di
fronde verdi. La struttura si innalzava
imponente lungo la Statale della Cisa, nella
parte sud dell'attuale Piazza Garibaldi che
all'epoca era intitolata a Vittorio
Emanuele. |
|
● L'allestimento di una pista ciclo-pedonale |
Nel giugno 2013 la Giunta della Regione Liguria, su proposta
degli assessori alle infrastrutture e allo sviluppo economico
(Raffaella Paita e Renzo Guccinelli), stanziò 1 milione e 600
mila euro per finanziare una pista ciclabile sulle sponde del
Canale Lunense. Le risorse furono reperite nell'ambito del
programma attuativo regionale FSC 2007-2013.
Alla Provincia della Spezia vennero demandati la realizzazione
del progetto e l'appalto dei lavori, i quali dovevano
inizialmente essere portati a termine
entro il settembre 2015. Tale previsione non è stata
rispettata, come si può vedere nella finestra qui sopra.
Una volta ultimato, il tracciato si snoderà per 21 chilometri
lungo i comuni di S.Stefano Magra, Sarzana, Castelnuovo Magra ed
Ortonovo (oggi Luni), con l'obiettivo di valorizzare le risorse naturali,
culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio
competitivo per aumentare l'attrattiva, anche turistica, del
territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti
e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile.
A livello regionale, quest'opera si inserisce in un quadro più
ampio che ha come obiettivo la realizzazione di una pista
ciclabile unica lungo tutto l'arco ligure. La
rete ciclabile della Liguria (RCL) è costituita
da cinque itinerari cicloturistici che attraversano
tutta la Regione per uno sviluppo complessivo di
circa 900 chilometri di cui 30 in Provincia della
Spezia (finanziati da contributi regionali). |
|
L'impianto è aperto dall'aprile 2017 |
Il progetto della pista ciclo-pedonale del
Canale Lunense inizialmente prevedeva
l'installazione di barriere protettive solo
in alcuni tratti del percorso: una grave
lacuna che poteva essere fonte di
pericolo. La Regione Liguria era perciò
intervenuta mettendo a disposizione
ulteriori 170 mila euro (sempre attingendo
ai fondi FSC) per la messa
in sicurezza totale dell'impianto.
Entro il 30 giugno 2016 il Comune di
Sarzana, capofila di quelli
interessati dal progetto, avrebbe dovuto
aggiudicare la progettazione dei parapetti
mancanti, cosa che invece non è avvenuta.
Come prima conseguenza i soldi pubblici stanziati
erano ritornati al Ministero competente; in
secondo luogo la pista avrebbe potuto non
ottenere l'omologazione perché mancante dei
requisiti richiesti per la sicurezza.
Per parte sua, il comune di Sarzana, nel luglio 2016,
aveva diffuso un comunicato stampa contenente alcune
precisazioni in merito alla questione. In
particolare, il lotto di lavori per il
completamento delle barriere di sicurezza
non era stato aggiudicato perché l'importo era
superiore al limite previsto per legge sugli
appalti pubblici (150.000 euro) e quindi
avrebbe dovuto occuparsene la Regione.
Nell'occasione gli amministratori sarzanesi
ammettevano che il progetto
aveva presentato da subito molte complessità ed era
stato quindi di non facile realizzazione. Le sponde del
canale sono irregolari e griglie, sifoni,
ed attraversamenti rendono il percorso
decisamente frastagliato e difficoltoso. |
|
Mancano
all'appello alcuni parapetti ma l'impianto è fruibile |
Dulcis in fundo, venne resa nota anche la notizia che
in molti aspettavano: a settembre 2016 i
quattro comuni interessati dal progetto ne
avrebbero preso in carico la titolarità dalla
Provincia della Spezia e la pista
ciclo-pedonale sarebbe stata finalmente aperta al
pubblico. I lavori di completamento
delle barriere di sicurezza, previsti nel
successivo lotto, non avrebbero avuto infatti alcune
influenza sull'omologazione dell'impianto.
Ad aprile 2017 mancano ancora all'appello alcuni
tratti a sud di Sarzana ma, per il resto,
l'itinerario ciclo-pedonale è praticabile.
Presso ogni punto di entrata / uscita sono ben
visibili i cartelli circolari a sfondo blu
che segnalano l'impianto abbinati a quelli
che contengono il regolamento di utilizzo dello stesso.
Il percorso viene indicato anche come
variante lungo la Via Francigena.
Le impressioni raccolte tempo addietro e
descritte più avanti sono state tutte confermate. In
particolare il numero di coloro che fanno
attività fisica camminando a piedi, al
momento in cui si scrive, è
decisamente superiore a quello di coloro che
si spostano in bicicletta. Il perché e
descritto nel paragrafo «A chi è adatta la
pista». |
|
Estrapolate dal regolamento ufficiale,
di seguito si elencano alcune norme di
comportamento che devono essere osservate
dai fruitori dell'impianto: |
■ |
Bisogna prestare la massima attenzione perché l'impianto
non è interamente protetto da barriere; |
■ |
La pista va percorsa a velocità adeguata,
mantenendo la destra rispetto al proprio senso di
marcia; i bambini di età inferiore ai 12 anni devono
essere accompagnati da maggiorenni; |
■ |
Il percorso non può essere utilizzato durante gli stati
di "Allerta Meteo"; |
■ |
Non è consentito il transito nelle ore serali o notturne
o in situazioni di scarsa visibilità (da mezz'ora dopo
il tramonto a mezz'ora prima dell'alba); |
■ |
Senza autorizzazione non si possono praticare attività a
carattere agonistico o competizioni sportive in generale; |
■ |
Sono altresì vietati la pratica dell'equitazione e
della pesca; |
■ |
I cani vanno tenuti al guinzaglio e i loro padroni
devono essere dotati di paletta e sacchetto per
asportare dal suolo eventuali deiezioni in modo
da non lordare o imbrattare il suolo. |
|
|
|
|
Sono percorsi in parte in sede propria, in parte su
viabilità a basso traffico, e sono riconoscibili
attraverso un logo e la segnaletica appositamente
dedicata. In questo modo la Liguria è collegata alla
rete ciclabile italiana (Bicitalia) ed
a quella
europea (EuroVelo 5) che comprende una rete di
itinerari ciclistici che sono utilizzati sia per i
lunghi spostamenti internazionali sia per la
mobilità locale sostenibile.
Il percorso di EuroVelo 5 si ispira alla direttrice
di pellegrinaggio medievale nota come Via Francigena
o Romea ed inizia nei pressi di Londra per terminare
a Brindisi, nel Sud dell'Italia. |
|
■ Un progetto suggestivo con alcune criticità |
Sulla stampa si è fatto un gran parlare
di questa pista ciclabile, soprattutto in relazione alla spesa
necessaria per la sua realizzazione che, ad alcuni, è parsa
eccessiva. I lavori sono andati molto a rilento e alcuni tratti
sono ancora da completare (Sarzana).
Per mettere meglio a fuoco la situazione è necessario prendere in
esame alcune caratteristiche dell'impianto... |
|
◘ A chi è adatta la pista |
Il percorso ciclabile lungo il
Canale Lunense presenta degli
scorci paesaggistici molto suggestivi,
consente di muoversi a contatto con la natura
circostante, lontano dal traffico e dai pericoli tipici delle
strade a forte scorrimento, come l'Aurelia o La Cisa. E' ideale
per coloro che vogliono mantenersi in forma camminando, facendo
jogging o running in assoluta libertà e rappresenta una valida
alternativa ai sentieri del Parco del Magra. A dire il vero, il
fondo in terra battuta fa si che chi corre sia meno esposto a
traumi a caviglie e ginocchia, a differenza di quanto può
accadere sui sentieri ciottolosi lungo il fiume. Va altresì bene
per chi inforca una normale bici da strada e percorre un piccolo
tragitto di non oltre 3-5 Km, per fare quella che in gergo
chiamiamo una "scampagnata", essendo pronto a percorrere alcuni
brevi tratti a piedi (dove il fondo è più ripido o sconnesso). |
|
◘ A chi non è adatta |
La definizione di pista ciclabile è
un poco "sui generis" in quanto l'impianto presenta innumerevoli
soluzioni di continuità dovute al territorio in cui
scorre il Canale Lunense, per lunghi tratti densamente popolato,
e dal fatto che questa opera artificiale attraversa anche
il comune di Fosdinovo (Toscana), che non figura tra
quelli partecipanti al progetto.
Le strade (in maggioranza comunali) che vengono
incrociate sono tantissime e quindi il
percorso, generalmente, non si confà agli
sportivi che in bicicletta compiono lunghe distanze a discrete
velocità, perché costringerebbe ad un interminabile e fastidioso
stop and go. Ad ultimazione lavori, chi intenderà comunque
percorrere tutta la tratta dovrà armarsi di una buona dose di
pazienza ed esercitare molta prudenza in presenza degli
attraversamenti e dei punti più impervi.
Il fondo in terra battuta della pista (larga in media tra i 2 e
i 3 metri), eccetto un breve tratto in asfalto (S.Stefano Magra)
o con lastricato simil "sanpietrini" (S.Stefano Magra
e Sarzana), non è assolutamente adatto alle biciclette da corsa. Chi si
sposterà con una MTB o una bici da trekking avrà sicuramente vita più agevole e comunque, in alcuni
punti, potrebbe dover scendere di sella e condurre il mezzo a mano. |
|
◘ La vegetazione sarà sempre un elemento critico |
Le sponde del Canale Lunense sono
naturalmente molto umide e questo favorisce la presenza di
arbusti tipo macchia mediterranea ma soprattutto dei canneti,
che sono una tipicità di questa via d'acqua e crescono in
maniera rigogliosa. Per questo motivo la pista ciclabile dovrà
subire frequenti interventi di manutenzione onde non venire
aggredita dalla vegetazione circostante con conseguenti
difficoltà e pericolo di transito.
Stante che i Comuni interessati sono vari, i lavori di sfalcio
non vengono necessariamente effettuati tutti nello
stesso momento e pertanto chi utilizza l'impianto
nella sua completezza qualche tratto non ben
ripulito lo troverà sempre |
|
◘ Indicazioni logistiche e pratiche |
Senza ombra di
dubbio il tratto più accattivante dell'itinerario ciclo-pedonale
è quello che unisce S.Stefano Magra a Sarzana
(parcheggio dello stadio Miro Luperi) dove il Canale Lunense attraversa anche alcuni
tratti collinari, in mezzo a piante di alto fusto. La campagna,
le abitazioni e i loro giardini, i
ponticelli che scavalcano la via d'acqua presentano
un bellissimo colpo d'occhio. Le tante zone d'ombra
possono rappresentare un bel refrigerio,
soprattutto nei mesi più caldi. La pista è
ben segnalata ovunque, anche nei punti stradali secondari ai
quali l'impianto deve necessariamente raccordarsi. Ultimamente
hanno fatto la loro comparsa anche cartelli turistici a sfondo
verde indicanti servizi di interesse pubblico per coloro che
viaggiano, quelli segnalanti che l'impianto fa parte della "Rete
Ciclabile Ligure" e della "CicloVia Francigena".
Chi va in bicicletta (mountain bike o trekking) deve prestare
attenzione in alcune brevi
salite/discese (max 30 metri) dove la pendenza è
decisamente elevata (si può arrivare ad un 25%). In discesa bisogna frenare con
cautela onde non scivolare sul brecciolino o sulla terra
soffice, mentre nel salire è necessario spostare in avanti il
peso del corpo affinché il mezzo non si ribalti all'indietro.
Chi usa una normale bici da strada, senza rapporti, deve, per
forza di cose, scendere e procedere a piedi.
E' consigliabile condurre la bici a mano anche sulle
varie rampe
che si incontrano quando le strade incrociate scorrono più in
basso del canale e questo ci passa sotto. Ci sono anche
segnali stradali che invitano a farlo, come a Sarzana, nella zona
del Vecchio Ospedale, dove la ciclovia si interrompe (vedi più sotto).
E' frequente incontrare sul tracciato persone che, mentre
corrono o camminano, ascoltano musica con le cuffiette.
Provenendo da dietro in bici bisogna superarle con prudenza
perché è facile che queste non si accorgano della nostra presenza.
Nei punti più stretti, viaggiando a piedi, si scorre agevolmente
anche incrociando qualcuno che proviene in senso contrario. Chi
pedala invece è consigliabile che rallenti o si fermi
per maggiore sicurezza. In molti casi è obbligato a
farlo in quanto, per fattori psicologici da ricercarsi, coloro
che passeggiano occupando tutta la pista (facile con gruppi di
persone) all'arrivo di una bicicletta tendono frequentemente a
non spostarsi.
Il percorso presenta alcune criticità a seconda del verso di
percorrenza, come a Ponzano Madonnetta, all'attraversamento di
Via Castiglioni dove la pista si sposta da una sponda all'altra
del Canale. Coloro che si dirigono in bicicletta verso Sarzana
per continuare il tragitto devono procedere in contromano per una diecina di
metri in quanto Via Castiglioni è a senso unico in direzione monte.
Il passaggio tra S.Stefano e Sarzana (e viceversa) avviene attraversando
a mo' di guado il
torrente Amola che costeggia via Lago,
fortunatamente sempre in secca, ma che potrebbe gonfiarsi
d'acqua nei giorni di pioggia. Tra Via Lago e la periferia di
Sarzana c'è un lungo rettilineo costeggiato da piante di alto
fusto: un bel colpo d'occhio ed un bel toccasana per
refrigerarsi nelle assolate giornate estive. Nei primi commenti
raccolti viene già indicato come il punto più bello dell'intero percorso
(vedi foto sopra). |
|
● Attraversamento siti di interesse comunitario |
Tra S.Stefano di
Magra e Sarzana il percorso ciclo-pedonale lambisce dapprima
il SIC IT1345101 della Piana del Magra per poi
attraversare il SIC IT1343502 del Parco della Magra-Vara
che, in gran parte, coincide con il territorio del Parco
Naturale Regionale di Montemarcello Magra-Vara. L'Ente Parco
gestisce queste aree protette dalla straordinaria
biodiversità che, sebbene molto antropizzate, comprendono
habitat e specie uniche in Liguria. In tutta la Regione infatti,
solo nella pianura alluvionale del Magra si ritrovano alcune
specie idrofile che vivono in piccoli stagni e canali (relitti
di una zona ormai in gran parte bonificata), nonché
importantissimi habitat costieri dunali e pinete di pino domestico.
Il SIC dei fiumi Magra e Vara rappresenta
l'unico esempio di ambiente fluviale ligure caratterizzato da un
buono stato di conservazione e comprende oltre il 60% delle
foreste alluvionali della Regione costituite da ontani neri,
pioppi e salici, che, in Europa, vengono considerate «habitat
prioritario». Tra l'altro, è uno dei pochissimi siti in Italia
dove si riproduce la, ormai rara, lampreda di mare. Tutte
queste aree, dal punto di vista faunistico, sono note per
l'ingente ricchezza di avifauna migratrice, con oltre 150
specie di uccelli censite, e vedono la presenza di molti
rettili e anfibi, tra i quali l'ululone dal ventre giallo,
il rospo smeraldino e la raganella italica. |
|
● Come spostarsi da Sarzana in territorio toscano |
L'attraversamento
di Sarzana è tribolato e alcuni tratti sono, al momento in
cui si scrive, ancora in allestimento. Andando verso Luni la
pista si ferma una prima volta all'incrocio con Via Turì dove le
acque del canale sono sifonate per oltrepassare il torrente
omonimo. Dall'altra parte, invece, l'itinerario ciclabile
riprende solamente molto più avanti, all'altezza di Via Triboli,
per poi costeggiare il locale cimitero e finire al limite del
piazzale dello stadio dove, per superare il torrente Calcandola,
il canale scorre nuovamente sotto terra.
A questo punto, per ritornare sulla ciclovia, bisognerebbe
risalire Via Alfieri ma non conviene perché dopo pochi metri, in
Piazza Ricchetti, siamo da capo. In aggiunta, tutte le strade
che insistono nella zona del Vecchio Ospedale (Via San
Francesco, Via Paci, Via Della Croce) sono a senso unico e per
continuare in bicicletta verso sud, rispettando il codice della
strada, è necessario affidarsi alla viabilità ordinaria che
attraversa il centro storico. Per avvertire i ciclisti che
scendono lungo la rampa di Piazza Ricchetti è stato collocato un
apposito cartello segnaletico che indica la direzione vietata e
quella consentita.
Tra Via della Fortezza e la periferia sud di Sarzana il
tragitto (collinare) non è completo. Terminato l'ampio curvone e
il successivo rettilineo che attraversa il quartiere di Nave ci
si approssima al comune di Fosdinovo (Toscana) che non partecipa
al progetto e quindi tutto si ferma di nuovo. Per questi motivi,
al momento in cui si scrive, questa zona continua, senza dubbio,
ad essere la meno frequentata di tutta la pista.
Chi viaggia in direzione sud, per lasciare il quartiere Nave
e raggiungere Castelnuovo Magra (evitando il traffico intenso
della Statale Aurelia), viene indirizzato
dalla segnaletica ufficiale verso Via Canalburo al
termine della quale si svolta a sinistra per iniziare un
percorso «pedemontano», composto da strade asfaltate a bassa
circolazione veicolare e che ha come punto più a monte l'Arco di
Caniparola nel comune di Fosdinovo. Da rilevare che gli ultimi
300 metri di Via Canalburo, sempre per chi viaggia verso sud,
sono un vero e proprio muro (la pendenza è variabile tra un 10
ed un 20%). |
|
Gennaio 2019: appalto per una ciclabile a Caniparola |
l comune di Fosdinovo ha indetto una gara
d'appalto per allestire una pista ciclabile
nella frazione Caniparola. L'impianto avrà
anche funzione di raccordo dell'itinerario
ciclo-pedonale del Canale Lunense tra i
comuni liguri di Sarzana e Castelnuovo
Magra, che al momento vede una soluzione di
continuità. I lavori dovrebbero iniziare in
tempi brevi. |
|
|
|
Passato l'Arco
di Caniparola il percorso torna a scendere in direzione del Canale
dove ci si può
ricollegare all'itinerario ciclabile vero e proprio.
Questa deviazione stradale, lunga 5 chilometri, è ottimamente
segnalata e consente di apprezzare da vicino il centro storico
di Castelnuovo Magra che dall'alto della sua collina domina la
Val di Magra. |
● La campagna e i paesaggi tra Castelnuovo e Luni |
Superato
il tratto toscano l'itinerario ciclo-pedonale torna ad
avere una buona continuità (se così si può
dire) tra il borgo dantesco e Luni dove il
paesaggio è indubbiamente più "piatto" che tra S.Stefano e
Sarzana. La presenza di
piante d'alto fusto o altra vegetazione
importante è decisamente minore, la sede della pista è
mediamente più stretta e il fondo più ricco di brecciolino. Pur
tuttavia anche questo tratto ha il suo
bel vedere: la campagna è curata e coltivata in modo
impeccabile, ci sono serre e aziende agricole, i giardini
delle abitazioni sono quasi tutti colorati di fiori
e dietro le colline circostanti spuntano le bianche e
maestose Alpi Apuane, che danno un colpo d'occhio fantastico.
La segnaletica presente lungo l'itinerario ciclabile è stata
recentemente integrata con cartelli triangolari che avvisano del
pericolo di caduta in acqua e annegamento. Sono state inoltre
installate delle colonnine turistiche che recano le
caratteristiche tecniche dell'impianto ed altre informazioni
utili soprattutto per coloro che provengono da lontano.
Nel dicembre 2018 a Castelnuovo Magra una parte del
percorso ciclo-pedonale è stata privata dell'originale
destinazione per essere trasformata in una strada percorribile
anche dai veicoli a motore, con apposizione di relativa
segnaletica. Una decisione abbastanza insolita che contrasta con
quanto accade nel resto della Penisola. Daremo maggiori
ragguagli in merito appena possibile...
Nel comune di Luni, al contrario, all'inizio e fine di ogni tratto della
pista, fanno la loro comparsa delle barriere
metalliche atte ad impedire l'accesso ai veicoli a
motore privati ma che, all'occorrenza, possono essere rimosse
per consentire il transito di mezzi operativi e di soccorso.
L'itinerario ciclo-pedonale termina/inizia (a seconda del
verso di percorrenza) all'incrocio con Via Provinciale Dogana a
Luni, circa 200 metri prima della fine del Canale Lunense,
le cui residue acque finiscono nel torrente che attraversa la
zona industriale del piano di Ortonovo. |
|
Fonti:
Appunti
per un progetto di bonifica del Canale Lunense
- a cura di Emilia Petacco e Giorgio Neri;
Giornalino "Il Borgo" del luglio 1985;
Segnaletica turistica del Percorso Ciclopedonale
lungo il Canale Lunense - a cura della Regione
Liguria e degli altri Enti interessati dal progetto;
RAI - TG3 della Regione Liguria;
TELELIGURIA SUD - "A tamburo battente" -
intervista all'ing. Francesca Tonelli
Presidente dell'Anbi Liguria e del Consorzio di Bonifica
del Canale Lunense.
Altri testi consultabili:
Lungo il Canale Lunense - a cura di Dino
Biondi e Paolo Cresta - EDIZIONI SAGEP 1991;
La vera storia del Canale Lunense - a cura di
Giuseppe Meneghini - edito nel 2003; |
Ultime variazioni il 17 Gennaio 2023 / Last changes on January 17th 2023 |
|
|
|
Close Up |
Fotografie, eventi, turismo,
storia e news del territorio... |
|
Manuale
del cicloturista |
|
Per la realizzazione
delle immagini presentate in questo sito gli spostamenti sul
territorio della Lunigiana storica sono stati effettuati con una
bicicletta. In questa piccola guida sono state perciò condensate
varie esperienze logistiche e tecniche derivanti dall'utilizzo
turistico di questo mezzo di locomozione... |
Itinerario cicloturistico
verso il ponte della Budella |
|
Si parte da S.Stefano
Magra e vi si fa ritorno dopo avere raggiunto il Ponte della
Budella, sul torrente Calcandola, a Sarzana. Il percorso è lungo
22 chilometri e, all'inizio, si sviluppa lungo la ciclovia del
Canale Lunense per poi toccare varie strade secondarie, con basso
traffico di veicoli a motore... |
Itinerario cicloturistico sulle
colline della Val di Magra |
|
E' un percorso circolare
che si sviluppa sulle colline ad est della Val di Magra. In partenza
si utilizza la pista ciclo-pedonale del Canale Lunense, fino
all'incrocio con Via Lago a Sarzana. Si prosegue poi su alcune
strade comunali a scarso traffico per toccare i borghi di
Falcinello, Ponzano Superiore e Caprigliola, i quali conservano
tuttora significative tracce del loro passato medievale... |
Itinerario cicloturistico
alle radici del fiume Magra |
|
E' un percorso che consente
di raggiungere la Valdantena e il borgo di Pracchiola, lungo la strada
del Passo Cirone. Siamo nel comune di Pontremoli e l'altezza massima
raggiunta è di circa 700 metri. Alle spalle di Pracchiola nasce il fiume
Magra, con una cascatella conosciuta come "Piscio"... |
Dove scorre il fiume Magra
Una cartina con note mostra il
territorio, un tempo abitato dai
bellicosi Liguri Apuani, attraversato dal
fiume Magra e dalla Via Francigena... |
|
Natura del Parco del Magra
L'ambiente umido del Magra
è considerato come territorio faunistico per la sosta e lo svernamento
di numerose specie avicole. Ad Arcola, nel bosco ripariale di
San genesio, è operativa dal 2009 un'oasi della LIPU... |
|
La pesca col rezzaglio
La pesca
col rezzaglio è un metodo molto antico che ha sempre
trovato vasta applicazione alle foci dei fiumi perché, notoriamente,
sono molto pescose... |
|
La spiaggia di Fiumaretta
Alla foce del Magra
la spiaggia di Fiumaretta è stata premiata dalla FEE con la
Bandiera Blu negli anni dal 2009 al 2023... |
|
Ex
Ceramica Vaccari
Il comprensorio
della fabbrica è un prezioso esempio di civiltà industriale di
fine Ottocento e rappresenta un pezzo di storia fondamentale per
Santo Stefano Magra e per tutta la Provincia della Spezia. Le
aree recuperate vengono oggi dedicate all'arte, allo spettacolo,
alla cultura... |
|
Ex
Colonia Olivetti
E' un grande
complesso edilizio, costruito nel 1938 a Marinella di Sarzana, che
da parecchi anni versava in stato di abbandono. Nel maggio del 2022 è
stato acquistato da un gruppo immobiliare, specializzato nel recupero e
riqualificazione di edifici storici e vincolati, per trasformarlo
in un resort di lusso... |
|
Sentieri della Via Francigena
Una cartina del CAI traccia
i sentieri storici della
Via Francigena tra Aulla e
Sarzana, che sono
nuovamente percorribili dopo
essere stati ripuliti e segnalati... |
|
Il Castello della Brina
Dopo
lunghe e meticolose ricerche archeologiche
è stata recuperata e resa accessibile l'area
dove sono conservati i resti di questo antico
maniero, posizionato sul sentiero di monte
della Via Francigena, tra Ponzano Superiore
e Falcinello... |
|
Le Alpi Apuane
Originano da
movimenti tettonici del fondo marino e sono prevalentemente
costituite di roccia (il notissimo marmo bianco). I calcari
risalgono ad almeno 250 milioni di anni fa e ne fanno un
"monumento geologico" unico al mondo... |
|
Liguri Apuani e Statue Stele
Le radici più profonde delle
comunità lunigianesi affondano
fino alle soglie della protostoria.
Mari e monti un tempo erano
occupati dalla bellicosa
popolazione dei Liguri Apuani... |
|
Acque minerali e termali
Sul
territorio che anticamente faceva parte della
Lunigiana storica ci sono moltissimi punti di
sbocco di sorgenti naturali che hanno vita autonoma
rispetto agli acquedotti pubblici... |
|
Crollo del Ponte di Albiano
La mattina dell'8 aprile 2020 crollava sul letto del fiume Magra
una struttura storica della viabilità spezzina e lunigianese. La
fine annunciata da un boato assordante e da una grande nuvola di
polvere... |
|
Nubifragio del 25/10/2011
Un evento
atmosferico di eccezionale portata ha dato luogo a forti
precipitazioni nel Levante ligure e nell'alta Toscana. Come
conseguenza, le esondazioni di canali, torrenti e fiumi hanno
originato una vera e propria apocalisse... |
|
Alluvioni in Liguria dal 1894
In Liguria i
disastri legati al
maltempo sono determinati da
tanti fattori. Alluvioni e
devastazioni operate da corsi
d'acqua impazziti, violente
mareggiate e frane sono da
sempre una costante del territorio... |
|
|
|
|
|
|
Ambienti del Canale |
|
Chiusa a Ponzano Magra |
|
Canalette secondarie |
|
Paesaggio a Sarzana |
|
|