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Il ritratto fotografico

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Grafica per titolo testo PRIMA DI TUTTO LA PSICOLOGIA

Quando ci si occupa di ritratto fotografico, solitamente questi consigli vengono lasciati per ultimi. Io invece li reputo assolutamente basilari e fondamentali, quindi li piazzo proprio in testa all'argomento.
Il problema più importante che si presenta ad un fotografo che si accinge a ritrarre un soggetto è quello di far si che lo stesso sia a proprio agio e che arrivi ad esprimere la propria personalità nel modo migliore. A tal proposito, vale la pena di fornire alcune semplici regole comportamentali:
1) Il fotografo deve essere in grado di scattare autonomamente ed automaticamente. Il modello deve considerarlo un essere umano e non un operatore fotografico;
2) Preferibilmente il soggetto dovrebbe avere qualcosa da fare, qualcosa da tenere in mano o semplicemente dovrebbe appoggiarsi ad un sostegno: è un trucco efficace per dargli disinvoltura. Per rendere il ritratto più dinamico si può invitare il soggetto a sporgersi leggermente verso la macchina fotografica;
3) Il soggetto non va messo in posa toccandolo: bisogna dargli solamente delle indicazioni a voce;

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4) Il modello deve essere spigliato. Per ottenere questo bisogna fornirgli suggerimenti positivi e non bisogna intimidirlo. Perfino i modelli di professione si sentono tesi quando posano per un ritratto. La tensione nervosa di un soggetto è generalmente rivelata dalle mani (serraggio dei pugni) o dalla bocca, che può assumere delle pieghe innaturali. Per generare un sorriso spontaneo può essere utile fargli riempire di aria le guance e poi invitarlo ad espellerla: un atto banale ma efficace;
5) Nell'impartire dei comandi il fotografo deve essere deciso, ma cortese: se alla fine delle pose il soggetto non si è stancato, anzi appare soddisfatto e compiaciuto, vuol dire che si è superato brillantemente quella che è una delle fasi più importanti di tutto il lavoro;
6) Bisogna essere sempre pronti a scattare un attimo prima che il modello sia completamente in posa. Il farlo aspettare troppo potrebbe renderlo nervoso;

Ritratto dell'attrice Claudia Koll

Claudia Koll

7) Il soggetto in posa non deve concentrare la propria attenzione sul fotografo o sulla macchina fotografica. In una sessione in studio, o dove è possibile, è particolarmente utile disporre di uno specchio vicino all'apparecchio in modo che il modello sia in grado di vedersi nella posizione esatta in cui viene ritratto. I risultati sono quasi sempre ottimi: il fatto che il soggetto si renda conto di come verrà ripreso contribuisce a dargli sicurezza e spontaneità. Un'altro trucco per evitare che il soggetto guardi fisso in macchina consiste nell'invitarlo a chiudere gli occhi e ad abbassare il mento verso il petto per poi risollevare lentamente la testa, riaprendo gli occhi. Scomparirà così la innaturale fissità dello sguardo;

8) E' utile fare delle pause durante le quali il soggetto può liberamente allontanarsi dal set. In questo modo troverà modo di distrarsi e non affaticarsi. L'osservazione di questa comune norma di cortesia farà sì che le fotografie scattate ne guadagneranno.

9) Oltre ad avere le idee chiare sul tipo di ritratto che si vuole ottenere, è necessario prendere in esame le reazioni personali nei confronti del soggetto in posa, ovvero stabilire il punto di vista del fotografo, cioè come lo stesso si rapporta alla persona che vede attraverso l'obiettivo. Il sex-appeal, la vitalità, la dignità, la giovinezza o la vecchiaia sono elementi che se opportunamente considerati ed esaltati possono dare vita ad un buon ritratto, sempreché ci sia una corretta applicazione della tecnica fotografica.

Grafica per titolo paragrafo Come mascherare alcuni inestetismi del soggetto

Non siamo tutti degli adoni e pertanto è abbastanza facile che nel prendere il ritratto di qualcuno si riscontrino delle particolari caratteristiche fisiche che non bisogna far risaltare molto, tipo naso, orecchie o forma del viso.
In generale per restringere qualcosa bisogna farne comparire una superficie limitata, rivolgendola lontano dalla macchina fotografica oppure illuminandola in modo che ne sia visibile solo una parte. Desiderando invece ingrandire,

si può far rivolgere la parte in questione verso la fotocamera e allestire un'illuminazione piatta che faccia emergere i piani.
Se si dovesse rendere necessario nascondere un tratto del viso si potrà allontanare il viso stesso dall'obiettivo, oppure oscurarlo con delle ombre, o ancora mettervi una mano davanti. Di seguito alcuni consigli più specifici:
Borse sotto gli occhi: Bisogna usare una luce frontale, morbida e piatta, facendo sollevare leggermente la testa;
Rughe: utilizzare assolutamente un'illuminazione piatta e mai un'illuminazione di lato;
Doppio mento: Il soggetto va fatto inclinare leggermente in avanti e nel contempo la sua testa deve alzarsi un poco, in modo da allungare il collo;
Mento grosso: scattare dall'alto e fare in modo che il viso sia leggermente piegato verso il basso;
Naso pronunciato: la testa del soggetto va tenuta allo stesso livello e puntata verso la fotocamera. Lavorando in studio, per schiarire l'ombra di un naso (che andrebbe sempre evitata) non va utilizzata la lampada principale. Con un teleobiettivo si accentua la compressione della prospettiva e il naso risulterà meno evidente;
Naso piccolo: bisogna scattare da una posizione un po' bassa. In studio si può disporre una lampada in modo da ombreggiare il naso;
Orecchie grandi o sporgenti: realizzare il ritratto di 3/4, con luce di lato, che servirà a nascondere la parte visibile dell'orecchio;

Gianluca e la mamma

Gianluca e la mamma

Occhiali: l'illuminazione deve essere di lato, con un'angolazione tale da evitare riflessioni (generalmente 45°, e luce dall'alto);
Testa calva:
scattare da una posizione bassa, cercando di minimizzare un'illuminazione alta che metterebbe in risalto la zona calva;
Viso rotondo: La fotografia va presa di 3/4, con illuminazione pure di 3/4, oppure laterale;
Viso sottile: La macchina fotografica va puntata direttamente su di esso, con illuminazione piatta.

Grafica per titolo paragrafo Regole basilari da utilizzare per la posa

La scelta della posizione più adatta per scattare un ritratto è il punto cruciale di tutto il lavoro. Una foto potrebbe infatti risultare perfetta da punto di vista della luce e della messa a fuoco, ma assolutamente mancante di quei piccoli particolari di posa che ne farebbero la differenza.
Il tipo di posa dipende principalmente da ciò che si vuole ottenere. Nei ritratti "ufficiali" è necessaria una maggiore accuratezza ed il soggetto, pur apparendo rilassato e a suo agio, appare proprio come se si fosse messo in una posa studiata a tavolino. Nelle fotografie spontanee la posa è generalmente meno rigida: si cerca di mettere in rilievo un'espressione particolare che rifletta la personalità del modello. Basta una risata improvvisa, per esempio, magari

L'equipaggio della tall ship "Stella Polare"

L'equipaggio della tall ship Stella Polare

scatenata da una battuta del fotografo. Riuscire a catturare queste fugaci espressioni vuol dire che si è afferrato l'essenza del soggetto, che appunto reagisce a qualcosa, fa qualcosa o è semplicemente in movimento (libero e rilassato) invece di «posare» per la fotografia. I ritratti ambientati e di reportage hanno il pregio di cogliere le persone in situazioni meno controllate e quindi a tutto vantaggio della spontaneità.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono servire per scattare dei ritratti fotografici. Si tratta di regole generali, sulle quali ci si può basare a titolo indicativo, tenendo presente che nessuna di esse può indifferentemente essere applicata ad ogni singolo caso. Nel caso in cui il fotografo riscontri di ottenere un risultato migliore attraverso un procedimento contrario alla norma, non deve esitare a seguirlo ugualmente. Nella maggior parte dei casi, queste regole possono essere molto utili nella risoluzione di vari problemi.
A) IL VISO
1) La testa del soggetto va fatta leggermente inclinare, in modo che questa risalti in confronto al resto del corpo e che il collo abbia più linea;
2) Bisogna prestare attenzione al punto di congiungimento della testa con la spalla altrimenti, da certe posizioni, il modello appare come se fosse privo di collo;
3) Gli occhi dovrebbero preferibilmente guardare nella direzione verso cui si rivolge la testa. In caso contrario, lo sguardo del soggetto potrebbe apparire sospettoso, non franco. Gli occhi devono essere sempre perfettamente a fuoco, anche a rischio di sfuocare gli altri lineamenti.

B) LE MANI
1) Non bisogna interrompere la linea del polso: la mano la deve seguire, non piegarsi: ciò è particolarmente da evitarsi nel ritratto maschile;
2) Bisogna procedere in modo che il palmo o il dorso della mano non siano mai rivolti direttamente verso la macchina fotografica. Pertanto le mani vanno disposte di lato, oppure ad angolo;
3) Le mani devono trovarsi pressappoco sullo stesso piano del viso: se si stendono verso la fotocamera verranno deformate e risulteranno molto più grandi del normale;
4) Se la mano tocca il viso del soggetto deve essere un tocco leggero, perché una pressione esagerata causerebbe una tensione della mano stessa e una deformazione del viso;
5) Quando le mani devono comparire nel ritratto bisogna osservarle attentamente. Spesso ci si concentra talmente sull'espressione del viso che la loro posizione viene dimenticata, e questo può rovinare un ritratto.

C) I PIEDI E LE GAMBE
1) Fotografando una persona per intero, è necessario tenere presente che il peso del corpo deve poggiare sul piede che si trova più distante dalla macchina fotografica. Questo vale per il modello uomo o donna che sia, in quanto li fa apparire meno pesanti ed inoltre da più scioltezza e linea ai vestiti;
2) Se la modella incrocia le gambe, è preferibile che accavalli la gamba più vicina alla fotocamera su quella più lontana, e questo perché l'arto è rivolto nella direzione più lontana dall'obiettivo e quindi c'è meno probabilità di deformazione.
Grafica per titolo paragrafo L'illuminazione e la posizione della macchina fotografica

L'illuminazione è il principale elemento per determinare il carattere di ogni fotografia e che la può rendere, a seconda delle occasioni nostalgica, seducente, drammatica, triste, ecc. ecc.
Spesso la luce va usata obbligatoriamente in base alle circostanze in cui le persone vengono ritratte. Un bambino od una sposa nel suo bianco abito nuziale non vanno certo fotografati con una luce aspra, che darebbe ombre profonde e drammatici contrasti, perché il risultato sarebbe fuori luogo. Soggetti di questo genere richiedono anzi un avvicinamento leggero ed, in questo caso, la luce deve creare un'atmosfera felice, di serenità.
L'illuminazione è anche l'elemento che permette di stabilire come viene visto il soggetto e quali contorni del viso vanno rivelati. Con effetti di luce ben studiati si possono far risaltare gli aspetti piacevoli di un viso o, al contrario, dissimulare quelli meno gradevoli. Il tutto per rendere il soggetto il più attraente possibile.
Lavorando in studio generalmente si adoperano più punti luce che, opportunamente combinati, possono dar luogo a vari risultati finali. Anche la luce naturale consente di scattare dei bei ritratti in interno. La luce che proviene da una finestra presenta le stesse problematiche che sorgono con una fonte artificiale unica. Inoltre, dato che la luce

naturale non può essere spostata, volendo ottenere effetti diversi bisogna far cambiare posizione al soggetto.
La luce naturale più indicata è quella diurna, anche se non è bene riprendere il modello direttamente colpito dalla luce solare. Può invece essere un ottimo sistema quello di servirsi di un riflettore per proiettare luce nelle zone d'ombra.
Le fotografie della testa o a mezzo busto sono quelle solitamente destinate ad essere incorniciate o riprodotte nelle pubblicazioni. Le fotografie di tutta la persona vengono scattate quando l'abbigliamento o lo sfondo costituiscono la parte interessante del ritratto, tipo quelle catturate durante un matrimonio o qualche celebrazione. La distanza della macchina fotografica dal modello rappresenta uno dei fattori determinanti. Con un obiettivo normale, man mano che ci si avvicina al soggetto, si verifica un leggero cambiamento che si chiama deformazione della prospettiva. A distanza molto ravvicinata, anche un minuscolo naso si può trasformare in

Ritratto del cantante Morgan

Il cantante Morgan

una sgraziata protuberanza. Più la macchina fotografica viene avvicinata al soggetto, più vengono esagerati i diversi piani del viso.
In conclusione: con un obiettivo di lunghezza focale tra gli 85 ed i 105mm potremo posizionarci ad almeno 2 metri dal modello, evitando distorsioni. Diaframmando opportunamente, la limitata profondità di campo ci consentirà di mettere a fuoco solo l'elemento più importante, il viso. Inoltre il soggetto, trovandosi ad adeguata distanza, sarà più disinvolto e spontaneo.
(In altra pagina caratteristiche tecniche, pregi e i difetti degli obiettivi)
L'angolazione della macchina fotografica contribuisce a determinare l'effetto psicologico del ritratto. Infatti se la fotocamera viene tenuta in basso e inclinata verso l'alto, ne può derivare una sensazione di forza; tenuta a livello degli occhi del soggetto comunica una sensazione di lealtà; se invece la macchina fotografica è posta al di sopra del modello, si avrà l'impressione che quest'ultimo stia guardando verso il basso. Naturalmente a soggetti diversi si adottano angolazioni diverse: un bambino piccolo, per esempio, generalmente va ripreso dall'alto piuttosto che dal basso, al contrario di un giudice, il cui ritratto preso da una posizione più bassa suggerisce l'idea della dignità ed autorevolezza.

Grafica per titolo paragrafo Abbigliamento, accessori e sfondi

Sia i ritratti "convenzionali" che quelli spontanei possono essere presi con qualsiasi abbigliamento, ma quest'ultimo, nel primo caso è spesso studiato, ossia il soggetto si presenta vestito per l'occasione, mentre nel secondo caso ha un'importanza relativa, anzi non deve dare l'impressione di essere stato scelto per la circostanza, ma di rappresentare il normale modo di vestire della persona ritratta.
Va comunque tenuto presente che l'abbigliamento, pur costituendo una buona parte di ciò che il ritratto si propone di esprimere, non deve mai costituire un fattore predominante, in quanto finirebbe per distrarre chi guarda la fotografia dalla personalità del soggetto, che, nella fattispecie, è cosa più importante.
Gli accessori possono essere costituiti da un qualsiasi oggetto che aiuti ad esprimere le sensazioni per le quali la fotografia è stata scattata. E' per tale motivo che gli accessori vanno accuratamente scelti e devono intonarsi al soggetto ed al punto di vista del fotografo. Per esempio: anziché fotografare un architetto davanti ad una sua opera, può essere preferibile ritrarlo con in mano il modellino o il disegno del progetto. Un accessorio azzeccato contribuisce a mettere a proprio agio il soggetto, come indicato all'inizio di questo testo.
Gli sfondi non solo determinano il carattere della fotografia e forniscono al soggetto dei contorni relativi, ma servono anche per far convergere sul soggetto stesso l'attenzione. Una buona norma da seguire è quella di fare in modo che lo sfondo sia più chiaro o più scuro, comunque non della stessa tonalità del modello, e non molto complicato. Soggetto ed ambiente devono armonizzare sul piano grafico.

Ritratto della cantante Laura Pausini

Laura Pausini

L'eventuale sfocatura (più o meno accentuata) dello sfondo non disturba, anzi contribuisce a far risaltare il soggetto.
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