NOTE:
Nell'attuale sagrestia è murata una piccola lapide in arenaria. Ubaldo Mazzini
la segnalò per primo nel 1913, intuendone il valore e
dandone una trascrizione, oggi imprescindibile per qualsiasi
nuova edizione testuale.
Si apprende, infatti, che essa era stata in precedenza
fissata nel fianco settentrionale e, prima ancora, sulla facciata della
chiesa, subendo perciò una lunga esposizione alle intemperie.
Il testo è commemorativo di un restauro avvento nel 1079,
secondo lo stile dell'Incarnazione, che faceva iniziare l'anno
il 25 di marzo.
Nelle due righe finali, tramite una subscriptio, l'opera
parla in prima persona dichiarando il nome del progettista ed
autore, tale magister Ottone, secondo una formula già in uso
dall'altomedioevo. |